16 Settembre 2014

Il sottopasso di via Ciulli resta chiuso: no all’istanza di dissequestro del Comune nonostante i lavori per 100 mila euro


Il sottopasso di via Ciulli resterà chiuso. Il giudice del Tribunale di Prato ha infatti rigettato l’istanza di dissequestro presentata dal Comune dopo che l’amministrazione Cenni aveva effettuato i lavori di messa in sicurezza. La decisione del giudice Jacqueline Magi è stata comunicata nel corso del processo che vede indagati il dirigente comunale Lorenzo Frasconi, il direttore generale di Asm Sandro Gensini e due funzionari delle Ferrovie dello Stato per la morte di tre donne cinesi annegate nel sottopasso di via Ciulli quattro anni fa. Da allora l’infrastruttura è sotto sequestro, prima probatorio e poi preventivo, e nonostante ciò il 24 agosto è stata teatro di un altro incidente mortale: uno scontro tra due ciclisti che ha portato al decesso di un uomo di 80 anni e ad una nuova iscrizione nel registro degli indagati per Frasconi e per il funzionario di Asm Marco Mascelli, accusati di cooperazione in omicidio colposo perché avrebbero dovuto impedire l’accesso al tunnel.
Il Tribunale ha respinto la richiesta del Comune che aveva speso circa 100mila euro per dotare il sottopasso di sirene e semafori intelligenti che dovrebbero segnalare il superamento dei tre livelli di guardia e che sono già entrati in funzione nel luglio scorso a seguito di un temporale.
A ostacolare il dissequestro sarebbe una illegittimità formale. “Il sottopasso fu costruito dalle Ferrovie in base ad un accordo con il Comune oltre 20 anni fa – spiega l’avvocato Manuele Ciappi, che assiste il Comune -. All’epoca le ferrovie avrebbero dovuto richiedere l’autorizzazione al Genio Civile per realizzare una leggera deviazione del corso del Vella. Il Comune ha eseguito i lavori e ha presentato istanza di dissequestro segnalando che quell’antica omissione delle Ferrovie non ha attinenza con la pericolosità sostanziale del sottopasso, che per quanto riguarda il transito veicolare è stata eliminata dopo i lavori realizzati”.
Secondo l’avvocato Ciappi si tratta di un’omissione non perseguibile penalmente perchè prescritta e che quindi non può essere alla base di un provvedimento di sequestro. Gli abitanti di Narnali e Galciana hanno ancora una possibilità di veder riaperto il tunnel: “Il Comune si attiverà per impugnare il provvedimento e chiedere una sanatoria al Genio Civile” – fa sapere l’avvocato Ciappi.

Commenti
  • Valerio Verdi Lorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
    30/07/2020 - 09:55
  • Valerio Verdi Lorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
    30/07/2020 - 09:55
  • Valerio Verdi Lorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
    30/07/2020 - 09:55