“Ero seduto a mangiare un panino e ho visto le mie pecore scappare in fondo al campo. Poi due lupi sono usciti da una parte e due dall’altra e hanno assalito il mio gregge. Due pecore sono state sbranate e ne ho ritrovato le carcasse nel bosco, altre sette o otto non le ritrovo più”. Giovanni Aprigliano, pastore della Valbisenzio, racconta così l’attacco che ha subito oggi pomeriggio, a Montecuccoli mentre portava al pascolo il suo gregge. Non è la prima volta che il branco di lupi entra in azione, ma questa volta ha colpito in pieno giorno, a pochi metri dai suoi occhi. “Per fortuna avevo con me due cani che hanno allontanato i lupi e mi hanno difeso” racconta il pastore, sconsolato dopo l’ennesimo danno subito.
“Ho chiamato la polizia provinciale ma mi hanno detto che a loro non compete. La verità è che noi pastori siamo lasciati soli: ci alziamo alle quattro la mattina e lavoriamo duro per un anno e mezzo per avere un’agnella che possa partortire e darci il suo frutto, ma poi quando capita un fatto come questo nessuno ci risarcisce”.
Aprigliano già l’anno scorso aveva subito due attacchi da parte dei lupi. “Dopo tanto lavoro ero ruscito a formare nuovamente un gregge di un’ottantina di capi. Ma adesso ho perso due pecore e stasera dovrò cercare gli altri animali, vivi o morti”. Aprigliano lancia un appello alle istituzioni: “Bisogna che lo Stato o la Regione prendano provvedimenti; non ho niente contro i lupi e amo la natura, ma non è possibile essere lasciati soli in questa situazione”.
D.Z.
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