Il bilancio di previsione 2014 del Comune di Prato non soddisfa in pieno i sindaci revisori, secondo i quali sarebbe opportuno incrementare gli accantonamenti legati al fondo di svalutazione crediti, che attualmente ammontano a 35 milioni di euro. Secondo i sindaci revisori, per dormire sonni tranquilli l’amministrazione comunale dovrebbe aumentare il fondo portandolo a 65 milioni di euro, il che significherebbe più tasse per tutti almeno che non si voglia apportare dei tagli ai servizi. Un sacrificio eccessivo per Prato che il sindaco Biffoni non sembra affatto intenzionato a compiere. A preoccupare i sindaci revisori c’è poi l’esito del processo sul caso degli swap, che vede opposti il Comune e l’istituto di credito Dexia Crediop. In caso di sconfitta, ipotesi tutt’altro che remota visto che il tentativo di procedere ad un accordo transattivo fra le parti rischia di fallire, l’amministrazione comunale rischia di dover sborsare ben 10 milioni di euro, di cui 6 milioni soltanto di spese legali. Una cifra considerevole per le finanze del Comune, da qui la preoccupazione dei sindaci revisori. Un’ipotesi per trovare i soldi necessari sarebbe quella di portare al massimo l’addizionale Irpef, il che permetterebbe di reperire subito 3 milioni di euro circa, ma al momento ogni soluzione al riguardo è prematura. Di certo c’è soltanto il no del sindaco a nuove tasse.
Commenti