“Siamo molto vicini all’accordo. Dobbiamo limare alcuni passaggi formali ed economici. Procediamo però a passi spediti per definire la questione nel più breve tempo possibile. Sono fiducioso: il Comune tornerà proprietario di quell’area”. Manca davvero poco alla conclusione della trattativa fra Regione, Asl e Comune per l’acquisto da parte dell’amministrazione comunale dell’area del Misericordia e Dolce. Quest’oggi un nuovo incontro a Firenze. Tutto ruota ancora intorno all’accordo economico. La richiesta per vendere l’area è stata di 23 milioni di euro, ma il sindaco ha detto di no. Da qui un tira e molla, con il primo cittadino che vorrebbe un aiuto dal punto di vista finanziario da parte pure della Provincia, senza che siano coinvolti altri immobili di proprietà pubblica, come ad esempio palazzo Novellucci o palazzo Gori. “Deve essere un’operazione al minor costo possibile – spiega Biffoni – Dobbiamo tenere conto delle difficoltà di bilancio. Non possiamo mandare in crisi l’ente. E proprio per questo stamani all’incontro hanno partecipato pure gli uffici della ragioneria”. In discussione c’è pure chi dovrà demolire le palazzine non più funzionali. Secondo il Comune l’onere dovrebbe essere dell’Asl. E a quest’ultima sarà lasciata pure la possibilità di scegliere quali palazzine lasciare in piedi perchè ancora utili per l’azienda sanitaria. “Non vorrei poi – sottolinea il sindaco – che ci fossero rimpianti. E che servano nuovi spazi per le cure sanitarie”.
Una volta ufficializzato l’accordo si passerà alla discussione sul futuro dell’area. Biffoni ha una sua chiara preferenza. “Mi piace molto l’idea del parco urbano attrezzato – spiega – Quello del Misericordia e Dolce dovrà essere il nuovo quartiere di Prato. Vorrei che nella discussione fossero coinvolti anche grandi attori internazionali. Accanto al verde, come nelle grandi città d’Europa, ci dovranno essere servizi, spazi per i concerti e la cultura, ma anche punti di ritrovo per giovani e non. Insomma una nuova porta d’accesso al centro storico, capace di attirare i pratesi e non solo”.
Stefano De Biase
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