13 Agosto 2014

Lavoro nero, clandestini e una cucina nell’antibagno: scatta il sequestro per un capannone e maxi multa


Lavoratori a nero e clandestini, dormitori, cucina abusiva nell’antibagno e altre violazioni edilizie ed igieniche sono trovati in un vecchio capannone a S. Paolo durante un controllo della Squadra Interforze (personale di Questura, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Municipale, ASL Prevenzione e Sicurezza dei Luoghi di Lavoro e INPS), avvenuto lunedì scorso.
Nel complesso immobiliare hanno sede quattro ditte, di cui una roccatura gestita da imprenditore italiano, attualmente chiusa per ferie, e tre ditte di confezioni-abbigliamento-pronto moda gestite da imprenditori di nazionalità cinese ancora aperte. In una ditta di confezione sono stati rinvenuti intenti al lavoro di cucitura diversi operai risultati non regolarmente assunti, tre dei quali in stato di clandestinità, come è emerso dai successivi accertamenti eseguiti dal personale della Questura di Prato. Il titolare è stato deferito alla Autorità Giudiziaria per sfruttamento della manodopera clandestina. La Polizia Municipale ha sottoposto a sequestro tutti i macchinari in uso alle tre ditte, in tutto 72, azionati in violazione alle norme previste dal Regolamento di Polizia Urbana. E’ scattato inoltre il sequestro penale di un magazzino poiché la Polizia Municipale ha accertato che gli uffici, posti su due livelli, erano utilizzati come abitazione con 4 camere per sette posti letto, un refettorio e la cucina, dotata di fornelli alimentati da bombole di GPL e ricavata nell’angusto locale antibagno in condizioni igieno-sanitarie estramente precarie. Rilevate molte irregolarità a cominciare dall’indebito frazionamento dell’immobile in quattro magazzini ed altre violazioni che hanno comportato da parte della Polizia Municipale sanzioni per quasi 9.000 euro ed il deferimento dei gestori delle attività alla Autorità Giudiziaria anche per violazioni edilizie.Gli Ispettori del Lavoro sospenderanno l’attività imprenditoriale per la presenza della quasi totalità di lavoratori a nero.