“Nel 2013 il 26,32% dei ricoveri ospedalieri riguardanti cittadini residenti a Prato e provincia è avvenuto fuori dal territorio dell’Asl 4. In pratica quasi 3 cittadini su 10 nel 2013 hanno preferito farsi curare oltre i confini dell’Asl pratese”. Lo dichiara il consigliere regionale, membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, che fa il punto sulla mobilità ospedaliera dell’Asl 4. “Alcune delle motivazioni che hanno spinto i cittadini a cercare prestazioni sanitarie ospedaliere verso altre Asl toscane – sottolinea – sono potenzialmente contenute nel report del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (MeS) presentato a giugno. Delle oltre 170 performance monitorate – spiega Lazzeri – l’azienda sanitaria è collocata in fascia scarsa e molto scarsa per almeno 10 indicatori chiave. Eccone alcuni: solo il 27,4% delle prime visite specialistiche ortopediche viene prenotato entro 15 giorni, dato che è fermo addirittura al 37,6% per le specialistiche urologiche e al 21,2% per le prime visite di chirurgia generale prenotate entro 15 giorni. Il Mes colloca in fascia scarsa anche la percentuale dei tempi d’attesa per prime visite specialistiche e prestazioni diagnostiche. Le cose non migliorano sul fronte diagnostica per immagini: la percentuale di risonanze magnetiche prenotate entro 30 giorni dalla richiesta è appena del 25%, percentuale che scende al 20% quando parliamo di ecocolordoppler. In fascia molto scarsa invece troviamo l’efficacia del territorio indicatore del poco funzionamento della medicina del territorio. Queste performance si riflettono sulla mobilità passiva dell’Asl 4 di Prato”.
I dati forniti da Lazzeri parlano chiaro: sul totale dei 33.144 ricoveri ospedalieri riguardanti cittadini residenti nel territorio dell’Asl pratese, 8.723 sono avvenuti al di fuori dei confini dell’azienda sanitaria. Di questi 2.816 non si sono fatti curare né entro i confini dell’Asl 4 né dalle aziende ospedaliero-universitarie di Area Vasta. Le “fughe” si sono concentrate principalmente verso l’Asl 10 di Firenze (con 1.245 ricoveri di residenti nell’Asl 4), verso l’azienda ospedaliera di Careggi (con 3.861 ricoveri di residenti nell’Asl 4) e infine verso l’Asl 3 di Pistoia (con 345 ricoveri di residenti nell’Asl 4). “Le fughe verso ospedali con alte specializzazioni (come Meyer o Careggi) sono fisiologiche – afferma Lazzeri – ma quelle verso Pistoia o l’Asl 10 di Firenze ad esempio, sono un problema che andrebbe risolto”. Il dato dei ricoveri al di fuori dei confini regionali invece nel 2013 è stato di 127 unità su un totale toscano di 2.442.
Nello specifico per la specialità di Chirurgia Generale i ricoverati fuori Asl sono stati 905 su 3.479 (circa il 26% del totale). Le “fughe” riguardano anche Pediatria: qui le ospedalizzazioni fuori Asl sono state 1.174 su 1.656 (quasi il 70% del totale) e possono spigarsi con la vicinanza del Meyer. Ci sono poi Urologia con 540 ricoveri fuori Asl su 1.203 (circa il 41% del totale) ma anche l’Unità coronarica con 155 ricoveri fuori Asl su 651 (oltre il 23% del totale).
Secondo il consigliere regionale, si tratta di “segnali di un territorio che appare in difficoltà nel soddisfare i propri cittadini con la possibilità di ripercussioni economiche sul bilancio dell’azienda sanitaria” . Il confronto fra mobilità passiva, ovvero quanto l’Asl 4 deve rimborsare ad altre Asl per i servizi erogati ai propri cittadini, e mobilità attiva, cioè il rimborso che l’Asl riceve per servizi erogati a pazienti di altre aziende sanitarie per il 2013 non è ancora disponibile. “Ma basti pensare che l’anno precedente, il 2012 – conclude Lazzeri – la passiva (56.098.536 di euro) era più del doppio dell’attiva (18.604.821), per un saldo negativo di 37.493.715 di euro. Mi auguro che nel 2014 le cose cambino grazie alla messa a pieno regime del nuovo ospedale”.
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