“Non è mai piacevole variare le aliquote o introdurre una nuova tassa, ma quando i conti non tornano l’unica strada è cercare di farlo tutelando soprattutto le fasce più deboli. Per questo abbiamo deciso di cambiare quanto previsto dalla delibera 99/2014 varata dalla giunta Cenni e introdurre le detrazioni per le rendite catastali più basse”. Sintetizza così l’assessore al Bilancio Monia Faltoni la manovra fiscale 2014 che prevede l’introduzione della Tasi e la variazione delle aliquote Imu e Tari.
Restano invariate l’addizionale comunale Irpef, l’imposta comunale sulla pubblicità, il canone occupazione suolo pubblico e le tariffe dei servizi a domanda individuale: “Nonostante le difficoltà di bilancio abbiamo deciso di non toccare l’Irpef che avrebbe pesato in egual misura su tutti i cittadini, senza modulazione – spiega l’assessore Faltoni -. Nell’applicazione della Tasi, invece, si è scelto di applicarla con l’aliquota del 3,3 per mille ma introducendo detrazioni di 165 euro per le rendite catastali fino a 300 euro e di 80 euro per quelle tra 300 a 600 euro. Questo permette di esentare le fasce di reddito più basse e, rispetto alla manovra prevista dalla precedente giunta, andranno a pagare un po’ di più solo le rendite catastali sopra gli 800 euro”. Le due rate della Tasi scadranno il 16 ottobre e il 16 dicembre.
Diversa modulazione rispetto alla manovra della delibera 99/2014 anche per quanto riguarda l’ Imu sugli immobili diversi dall’abitazione principale (che ne sono esentati): con l’Imu sulle seconde case al 10,6 esentando dal pagamento della Tasi la pressione fiscale complessiva non cambia rispetto alla manovra Cenni, ma l’applicazione della Tasi su immobili diversi dall’abitazione principale avrebbe costretto anche gli inquilini a pagare la Tasi in una misura tra il 10 e il 30% dell’1%, moltiplicando i soggetti passivi del tributo e con aggravio degli oneri burocratici per molti contribuenti. Infine, come previsto dalla legge 147/2013 la Tares viene sostituita dalla Tari, la cosiddetta tassa sui rifiuti. Come previsto dalle delibere della precedente giunta (99/2014 e 145/2014) le tariffe verranno incrementate del 6,5%. In pratica, una famiglia di quattro persone che vive in un appartamento di 80mq quest’anno pagherà 19,08 euro in più rispetto al 2013. “Questi aumenti sono dovuti al fatto che, per la legge, gli introiti da Tari devono coprire assolutamente la spesa del servizio – spiega l’assessore Faltoni -. A Prato, come in altri Comuni italiani, c’è un’evasione della Tari del 30% in prima istanza, questo significa che la pressione si redistribuisce ingiustamente solo su chi paga. Per questo stiamo già lavorando per una lotta serie all’evasione: entro il 2015 aggiorneremo tutte le banche dati, in modo da avere un quadro reale della situazione. Il nostro scopo è quello, nell’arco dei prossimi cinque anni, di abbassare la pressione fiscale, ma le tasse si possono tagliare solo se tutti pagano”.
“La manovra non tocca, oltre a Irpef, Cosap e Imposta sulla pubblicità, anche tutte le tariffe dei servizi – spiega l’assessore Monia Faltoni -: restano invariate le tariffe di asili nido, mense scolastiche, corsi extrascolastici, servizi cimiteriali e musei. E’ fondamentale, in questo momento di difficoltà economica, non gravare sulle famiglie e garantire i servizi, anche se siamo costretti a chiedere un contributo maggiore alle fasce di reddito più alte. Siamo stati criticati per aver deciso di risparmiare sui fuochi d’artificio dell’8 settembre, ma visto lo stato delle casse comunali preferiamo investire ogni risorsa possibile in interventi e servizi di cui le famiglie possono beneficiare tutto l’anno”.
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