2 Luglio 2014

Spaccio hashish: a Quarrata la centrale che riforniva anche Prato. Nove arresti


I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Pistoia hanno eseguito una serie di misure cautelari tra Pistoia e i comuni di Quarrata e Montale per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta dell’inchiesta denominata “Anno zero”, partita nell’ottobre 2013, a seguito di accertamenti dei carabinieri che avevano sorpreso a Pistoia uno scambio di droga tra minorenni. Nove le persone destinatarie delle misure cautelari, di cui due in carcere, che secondo gli investigatori avevano messo in piedi una centrale per lo spaccio di hashish, dove piccoli spacciatori e clienti provenienti anche da Prato e Montecatini si recavano per acquistare sostanze stupefacenti.
In carcere sono finiti due cittadini marocchini, di 38 e 30 anni, domiciliati a Quarrata, entrambi con precedenti di polizia, uno dei quali già detenuto a Pistoia. Le altre misure cautelari, di cui 5 obblighi di dimora, che hanno interessato anche due donne e 2 obblighi di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria, riguardano cittadini italiani, residenti tra Montale e Quarrata, di età compresa fra i 19 e i 43 anni. I primi sequestri estemporanei a consumatori risalgono al novembre del 2013. Da lì, con l’individuazione dei pusher l’indagine si è sviluppata, anche mediante l’utilizzo di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Nel dicembre del 2013, al culmine delle attività investigative, i militari sono riusciti ad intercettare e sequestrare 2 kg di hashish che due pregiudicati, un cittadino marocchino ed un italiano (fra i destinatari delle misure applicate oggi), nascondevano a bordo della Renault Clio sulla quale viaggiavano. Il carico, costituito da quattro panetti da 500 grammi ciascuno, era stato sigillato all’interno del filtro dell’aria nel vano motore dell’auto. Nel corso dell’operazione conclusiva svolta oggi, con l’ausilio dei cani antidroga sono stati recuperati anche una ventina di grammi di “marijuana” ed “hashish”, quattro piante in vaso di marijuana e la somma di mille euro, che gli inquirenti collegano alle attività di spaccio.