E’ stato rinviato al 29 settembre il processo a carico di Lin You Lan, Lin Youli e Hu Xiaoping, i tre gestori di fatto della Teresa moda accusati di omicidio colposo plurimo per la morte di sette operai cinesi durante l’incendio dello scorso 1 dicembre in via Toscana. Nel corso della prima udienza davanti al gip Isidori, stamani, c’è stata la requisitoria del pm e la richiesta di costituzione di parte civile da parte di Comune, Cgil, Cisl, Uil, Inail, di un superstite, di un altro operaio e dei familiari di coloro che in Cina vengono chiamati “secondi eredi” delle vittime, in particolare tre fratelli e sorelle. Questi ultimi non erano infatti citati nell’accordo con il quale i familiari dei tre imputati hanno risarcito con 110 mila euro ciascuna delle sette famiglie colpite dal lutto. Nel documento genitori e figli delle vittime si erano impegnati a non presentare altre richieste di risarcimento, né in sede civile, né in sede penale.
La difesa ha chiesto l’acquisizione dell’accordo agli atti del processo, ma il documento dovrà essere con ogni probabilità tradotto e autenticato dalle autorità consolari, vista l’assenza delle persone offese nell’udienza di oggi.
L’avvocato Zanobini, che assiste i tre imputati, si è opposto alla richiesta di costituzione di parte civile del Comune e dei sindacati, che hanno già ottenuto questo riconoscimento nel corso del procedimento parallelo a carico dei fratelli Pellegrini, proprietari del capannone distrutto dalle fiamme.
Il giudice si è riservata la decisione che verrà comunicata nel corso della prossima udienza.