Un’atmosfera d’altri tempi quella vissuta nell’anfiteatro del Museo Pecci ieri sera: a riecheggiare, nell’evento di Pratestate organizzato dal Comune di Prato, sono state le note di uno dei più grandi interpreti della musica italiana, Domenico Modugno, fatte risuonare da due grandi voci del cantautorato italiano: Ginevra Di Marco e Bobo Rondelli. La prima, fiorentina di nascita, deve il suo successo alla collaborazione con il gruppo alternativo dei CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti), che poi successivamente diverrà con formazione differente PGR (Per Grazia Ricevuta), dai quali conseguentemente si divide per seguire la via solista accompagnata e guidata dal compagno Francesco Magnelli, ex CSI, anch’esso presente ieri sera come tastierista. Il secondo protagonista è invece un singolare cantautore ed attore livornese, grande amico del famoso regista Paolo Virzì che a lui dedica addirittura il film-documentario “L’uomo che aveva picchiato la testa”. Ad accompagnare per parte del concerto queste due grandi voci, l’orchestra da camera “Nostri Tempi” diretta dal maestro Edoardo Rosadini, che contribuisce a rievocare le atmosfere sanremesi degli anni d’oro della canzone italiana. La serata ha visto alternarsi sul palco le voci dei due cantautori che riproponevano, uno ciascuno, alcuni brani tra i più popolari e non della discografia di Mimmo Modugno. Una scaletta quella scelta da Rondelli e Di Marco non banale che riporta alla luce anche brani non celebri del cantautore: splendida l’interpretazione intensa di Ginevra di “Amata Terra Mia”, o – per dire invece delle canzoni celebri – la coinvolgente ed emozionante versione di “Vecchio Frack”, cantata da Bobo con la sola chitarra e dal coro del pubblico. Non sono mancati momenti esilaranti regalati dalle battute di Bobo Rondelli e da simpatiche esecuzioni come quella di “Tre Somari e Tre Briganti” dove i due cantanti si spalleggiano nella caratterizzazione del brano. Verso il termine della serata c’è stato spazio anche per brani propri dei due cantautori, prima il turno di Ginevra Di Marco che ripropone “Amandoti” dei CCCP-CSI, della quale è ai più nota la versione cantata da Gianna Nannini che però non ne è l’autrice, come ha tenuto a sottolineare lo stesso Francesco Magnelli. “Madame Sitrì” è invece il bellissimo brano cantato da Bobo Rondelli con il quale omaggia la sua cittá Livorno. “Nel Blu Dipinto di Blu” è il brano che suggella la serata dedicata a mr. Volare, ovviamente cantato a squarciagola dall’intera platea. Due caratteri differenti hanno interpretato la magia della canzone italiana: l’eleganza, l’educazione e la sobrietà di Ginevra Di Marco, a confronto con la veracità, l’ironia genuina e il lirismo di Bobo Rondelli.
Fabrizio Odori
Tre brani dal concerto di ieri: “Cosa sono le nuvole”, “Notte di luna calante” e Amara terra mia”.
Bobo Rondelli e Ginevra di Marco – Notte di luna calante from tvprato on Vimeo.
Bobo Rondelli e Ginevra di Marco – Cosa sono le nuvole from tvprato on Vimeo.
Bobo Rondelli e Ginevra di Marco – Amara terra mia from tvprato on Vimeo.
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