Nuova pista di Peretola, tra sei anni gli aerei voleranno sopra Prato. Corporation America annuncia anche un nuovo studio sull’impatto ambientale


Dopo aver ottenuto la maggioranza delle azioni in Adf e Sat (le società di gestione dei due aeroporti di Firenze e Pisa) Corporation America accelera sulla nuova pista parallela di Peretola e sulla fusione. Ad annunciare le prossime mosse, a Prato per il convegno promosso da Uip e Ordine degli ingegneri, è stato il presidente di Corporation America Italia Roberto Naldi, che ha annunciato entro il mese di ottobre la presentazione del masterplan per la fusione degli aeroporti di Firenze e Pisa.
Qualora la proposta non andasse a buon fine “il mio azionista di riferimento non avrebbe problemi a creare una holding, che di fatto già esiste, chiamata ‘Aeroporti Toscana’” ha detto Naldi, che ha provato a rassicurare i dubbi dei pratesi sull’impatto ambientale della nuova pista: “Abbiamo chiesto alla società Mitre Corporation di Washington, una sorta di authority di rilievo mondiale, di studiare la modellistica e gli impatti per migliorare gli effetti degli atterraggi e dei decolli sui progetti della nuova pista dell’aeroporto di Peretola. Il rumore può cambiare molto a seconda dei modelli di volo e noi vogliamo fare quanto di più sofisticato possibile. Comunicheremo i risultati di questi studi in maniera trasparente e comprensibile a tutti”.

L’obbiettivo è comunque chiaro: “Non appena la Regione approverà il Pit, noi presenteremo un piano integrato di sviluppo Pisa-Firenze ad Enac. Occorrerà poi strutturare la parte finanziaria, ma contiamo di avere la nuova pista di Peretola pronta entro il 2019-2020”. L’investimento necessario alla costruzione dell’infrastruttura, alla realizzazione del nuovo terminal e alle imponenti opere di mitigazione previste dal Pit (tra cui anche lo spostamento del fosso reale) è stimato da Corporation America in 250 milioni di euro. “Contiamo di reperire finanziamenti pubblici per coprire il 50% della spesa” – ha affermato Naldi, che ha aggiunto: “Non abbiamo mai avuto interesse alla pista di 2,4 chilometri: sarà il regolatore Enac a darci le caratteristiche tecniche. Secondo i nostri calcoli con la pista da 2 chilomteri, nel 2028 potremo più che raddoppiare i passeggeri a Peretola e raggiungere i 4,5 milioni. In Toscana saranno 11,5 milioni e anche Pisa potrà crescere fino a 7 milioni di passeggeri. Abbiamo investito 70 milioni per rilevare le quote di Sat ed è nostro interesse recuperare l’investimento e assicurare lo sviluppo anche di Pisa”.

Ai lavori del convegno, assente il governatore Enrico Rossi, hanno partecipato il sindaco Biffoni, il sindaco di Pisa Filippeschi, Andrea Cavicchi, presidente Uip, l’assessore comunale di Firenze Gianassi e il presidente dell’Ordine degli ingegneri pratesi Patrizio Puggelli.

Matteo Biffoni ha valutato come positive le aperture di Naldi sullo studio commissionato al Mitre di Washington, ma ha ribadito la posizione contraria all’ampliamento di Peretola: “Sono consapevole dell’impatto economico che un aeroporto più moderno potrebbe avere in termini di posti di lavoro e incremento del Pil, ma chiedo di ascoltare la mia città che è contraria all’opera, perchè i dati in nostro possesso, provenienti da fonti rispettabilissime, sono incompleti e contraddittori. Lo stesso Nurv, nucleo di valutazione interno alla Regione ha esplicitato i nostri stessi timori: l’impatto ambientale che insiste su Prato è troppo pesante e creerebbe disagi ad una larga fetta di territorio pratese. Come sindaco ho il copito di di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini. Credo nella politica e chiedo di riaprire il confronto”.

Andrea Cavicchi ha portato la posizione degli industriali: “L’ingegner Naldi ha dato piena apertura sulle dimensioni della pista e sul sistema di decollo per diminuire l’impatto acustico e ambientale. Occorrono ricerche scientifiche attendibili e chiare e in questi mesi abbiamo avuto il dubbio che alcuni studi fossero strumentalizzati dalla politica. Oltre alla sicurezza bisogna pensare allo sviluppo economico e quello toscano è penalizzato da infrastrutture inadeguate”.

Gli studi fatti, promossi e divulgati fino ad oggi non ci convincono – ha detto il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Prato Patrizio Puggelli -. Da questo punto di vista mi assicura Naldi quando dice che si incarica un ente terzo di provata e indiscussa levatura da un punto di vista tecnico. Al sindaco dico di sfruttate le caratteristiche dei professionisti e dei tecnici che ci sono sul territorio: troppo spesso l’arroganza politica prevarica le capacità che noi siamo disposti ad offrire”.

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