“L’amoreverticale” è un racconto cinematografico della regista pratese Teresa Paoli, selezionato per la prima edizione del Siloe Film festival, rassegna cinematografica dedicata al tema della bellezza, in scena dal 17 al 19 luglio a Poggi del Sasso, provincia di Grosseto. Nel lavoro di Teresa apparentemente la bellezza sembra non esserci, bisogna scavare a fondo per trovarla. Al centro della vicenda una storia vera. La storia di Jessica, donna e madre di due figli in attesa del terzo. A poche settimane dal parto, quando hai già scelto il nome di tuo figlio, Orazio, quando è già tutto pronto – cameretta, lettino, tutine – e quando non vedi l’ora di tenerlo tra le braccia qualcosa accade. Jessica perde il bambino ed entra in un vortice che in gergo “tecnico” viene chiamato lutto perinatale. «Ho scelto questa storia innanzitutto perché Jessica è una mia amica e ho vissuto personalmente con lei questa tragedia – afferma Teresa – e poi perché si tratta di un argomento ostico, che quasi viene considerato un tabù. E invece è importante parlarne». Proprio così. Dal film e quindi dalla storia di Jessica si evince che l’unico antidoto a questo male è la parola. E’ un dolore che non può rimanere inconscio, ma che va affrontato per provare a lenire almeno un po’ la sofferenza. «Per Jessica la maggiore difficoltà era proprio parlarne con gli altri – prosegue Teresa -. Mi sono accorta che era più semplice per lei esprimersi davanti a una telecamera». E da qui ha preso il via il lavoro. Le riprese sono durate più di un anno, le telecamere hanno seguito Jessica passo per passo nel complicato percorso di elaborazione del lutto. Ne è venuta fuori una storia delicata, fatta di immagini cinematografiche arricchite da immagini fotografiche. «Non vuole essere né un racconto didascalico, né tanto meno un lavoro giornalistico, ma solo una storia vera di vita», ci tiene a precisare la regista. Il film è stato co-prodotto dall’associazione “CiaoLapo onlus”, una delle poche in Italia che si occupa della tutela della gravidanza e della salute perinatale e che affianca le coppie in caso di perdita del bambino. Questo lavoro è un riflettore acceso su un terreno ancora molto oscuro e forse troppo intimo per essere esplorato fino in fondo. Alla domanda su dove sia la bellezza in tutto ciò Teresa Paoli risponde così: «la bellezza e l’amore stanno anche nel dolore e, nel caso del mio film, la bellezza emerge soprattutto nell’uso delle immagini. Sono loro a condurre il filo del racconto». Il Siloe film festival è realizzato grazie alla collaborazione dell’Ufficio nazionale della Chiesa italiana, la Fondazione Ente dello Spettacolo, il progetto culturale della Cei, la Fondazione Bartarelli e l’Acec (associazione cattolica esercenti cinematografici). Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.siloefilmfestival.it
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