“Al fine di consentire la formazione dei 50 nuovi ispettori assunti dalla Regione per i controlli nei capannoni, la Asl – da gennaio ad aprile – ha bloccato le ispezioni nei cantieri, che prima venivano eseguite due volte alla settimana assieme al personale della Direzione Territoriale del Lavoro e dell’Inail”. A sollevare il caso sono le sezioni edili di Cgil, Cisl e Uil, che hanno appreso la notizia dalla Direzione territoriale del Lavoro. I sindacati reputano opportuna l’intensificazione delle verifiche nelle aziende orientali, ma invitano a non abbassare la guardia in un settore colpito gravemente dalla crisi, in cui aumentano i ritardi nel pagamento degli stipendi e dei contributi, il lavoro nero e quello dipendente camuffato da false partite Iva.
“Ci è stato spiegato che la Direzione Territoriale del lavoro ha proseguito nei controlli di propria competenza – spiegano Emilio Testa della Cgil, Francesco Romano della Uil e Enrico Menici della Cisl – ma nel complesso le verifiche in cantiere sono diminuite, perchè gli ispettori della Asl hanno dovuto occuparsi del Progetto Lavoro Sicuro della Regione e i controlli interforze non si sono potuti fare”.
Una delle conseguenze riscontrate dai sindacati è l’aumento dei tentativi di conciliazione: a seguito delle denunce dei lavoratori alla Direzione territoriale del Lavoro, nei casi più gravi, prima si procedeva ad inviare direttamente in cantiere un controllo interforze; adesso capita più spesso che trascorrano 40 giorni e che le parti vengano convocate davanti alla commissione monocratica per il tentativo di conciliazione e soltanto in caso di mancato accordo viene disposto un accertamento in cantiere.
“Occorre ripristinare le due visite interforze settimanali nei cantieri, perchè è importante nell’ottica della prevenzione: gli imprenditori edili che operano nell’illegalità devono essere colti di sorpresa” affermano i sindacalisti, che sollecitano anche l’estensione della contrattazione di anticipo sugli appalti. “È una buona pratica che ha funzionato benissimo con Esselunga, unico accordo di questo tipo in Toscana con un privato – spiega Enrico Menici della Cisl -. Si tratta di un accordo sindacale firmato sia con la committenza sia con le ditte che operano in subappalto, nel quale si fissano impegni per la regolarità contributiva e retributiva, si individuano dei responsabili a cui i sindacati possono rivolgersi direttamente in caso di problemi e si mette per iscritto l’impegno a verificare la possibilità di attingere a manodopera locale tra le imprese appaltatrici e subappaltatrici”.
Al fine di incentivare l’adozione della contrattazione di anticipo Cgil, Cisl e Uil chiederanno un impegno all’amministrazione comunale per “spiegare al meglio quali accorgimenti possono essere usati nel settore per scongiurare le tante anomalie dell’edilizia”.
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