Senso di abbandono e frustrazione per condizioni lavorative definite “insopportabili”. E’ questo lo stato d’animo dei lavoratori del Tribunale che hanno indetto una conferenza stampa per denunciare come “il ministero continui ad ignorare l’emergenza di personale nella giustizia pratese, che a detta della funzione pubblica della Cgil e delle rappresentanze sindacali unitarie “rischia la paralisi”. A scatenare la rabbia di chi si occupa di giustizia in città è stata la pubblicazione da parte del ministero dei posti messi ad interpello, cioè quelli ritenuti vacanti e quindi a disposizione per eventuale trasferimento di personale. A Prato ne sono toccati solo tre, uno per il Tribunale, uno per il Giudice di Pace e l’altro per la Procura, mentre a Firenze ce ne sono 14, 7 per Livorno e 9 per Siena solo per citarne alcuni. Eppure al Tribunale a fronte di una pianta organica prevista di 64 lavoratori, effettivamente impiegati ce ne sono 48, all’Unep, l’Ufficio Notificazioni Esecuzioni e Protesti, ci sono sei posti vacanti e altri nove ne mancano fra Giudice di Pace e Procura della Repubblica. “In queste condizioni – spiega Giovanni Iorio, segretario della Funzione Pubblica Cgil – non si può garantire un servizio di qualità in tempi ragionevoli, la mole di lavoro aumenta sempre più, il personale diminuisce, la sfiducia cresce. Speriamo che da Roma recepiscano il messaggio e che la smettano di ignorare l’emergenza pratese, con la linea di assoluta indifferenza nei confronti dei disagi dei lavoratori dei nostri uffici giudiziari, ignorando gli interessi dei cittadini di questo territorio che aspettano da tempo una Giustizia più efficiente”.
C’è poi il paradosso dell’Unep, dove gli ufficiali giudiziari non riescono a stare dietro alle tantissime richieste di sfratto e pignoramento. E per il ministero questo ufficio non ha bisogno nemmeno di un lavoratore in più.
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