Le nuove norme varate dal Parlamento hanno spuntato le armi alle forze di polizia nel contrasto al microspaccio, mentre i trafficanti adottano sistemi sempre più spregiudicati, con una “facilità a far arrivare armi e droga sul territorio nazionale, che preoccupa”, come commenta il vicequestore aggiunto Francesco Nannucci.
L’operazione della squadra mobile pratese ha avuto il merito di risalire alla fonte la filiera della droga: 2,2 tonnellate di marijuana importata nottetempo con un gommone dall’Albania, scaricate su tre furgoni in una spiaggia libera pugliese, che la mattina successiva si è riempita di turisti come se nulla fosse accaduto (leggi l’articolo).
A incaricarsi del trasporto verso Roma tre cittadini albanesi incensurati, in Italia con regolare passaporto per motivi turistici. Quello che guidava la “carovana” aveva sul sedile del passeggero una pistola con il colpo in canna; uno dei tre mezzi usati per il trasporto era stipato e il carico con i pacchi di marijuana si vedeva perfino attraverso i finestrini.
Il questore Cerulo ha avuto parole di elogio per gli agenti della mobile che hanno sottratto dal mercato circa 450 mila dosi di marjuana, uno dei più importanti sequestri degli ultimi mesi a livello nazionale.
Il vicequestore Nannucci ha commentato così le ultime novità legislative che hanno depenalizzato lo spaccio: “La riforma dell’articolo 73, quinto comma, con le nuove norme sul microspaccio penalizza molto gli interventi delle forze dell’ordine e la cittadinanza perchè non è più possibile applicare la misura della custodia cautelare in carcere allo spacciatore arrestato. Un intervento come quello di oggi ci porta a ritenere che sono state sottratte dal mercato circa 450 mila dosi di droga e fa sì che abbiamo tolto un numero elevatissimo di micro-spaccio da casa nostra. Anche in termini di costi di polizia indagini di questo tipo sono molto importanti, rispetto al contrasto al microspaccio che comunque continuiamo a fare” – ha concluso Nannucci.
D.Z.
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