Domani il consiglio regionale decide sull’aeroporto: presidio davanti alla Regione. E c’è chi evoca scenari da Val di Susa-No Tav


Il Comitato No aeroporto invita i cittadini pratesi a partecipare al presidio organizzato domani a Firenze in via Cavour, in contemporanea al consiglio regionale che sarà chiamato ad approvare la variante al Pit, che prevede l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola. A presentare l’iniziativa, in conferenza stampa, c’erano i rappresentanti di Pd, Forza Italia, Prato con Cenni, Prato Libera & Sicura, Rifondazione comunista e Legambiente. Adesioni sono giunte anche da Sel e Movimento 5 Stelle. Il presidio avrà inizio alle 16,30; il ritrovo è fissato alle 15 alla stazione centrale di Prato per raggiungere Firenze.

Nell’appello rivolto a tutti i consiglieri regionali, il Comitato No aeroporto ricorda i rischi di carattere ambientale e sanitario legati alla nuova pista, la mancanza di studi approfonditi sulla materia, le parole del presidente di Corporation America Italia Roberto Naldi che ha ammesso la previsione di finanziamenti pubblici a coprire il 50% dei 250 milioni di investimento necessari a realizzare l’opera. E la possibilità che Enac approvi una pista di 2400 metri, 400 metri più lunga rispetto a quella ipotizzata dal Pit. «La nostra piana ha raggiunto un equilibrio idrogeologico che altre parti della Toscana, che vanno sott’acqua, ci invidiano e Voi – recita l’appello del Comitato ai consiglieri regionali – con vostro voto favorevole alla variante al Pit distruggerete quel poco di buono costruito con sacrificio nel tempo da uomini e donne, che hanno trasformato la zona paludosa in quello che fino al 2010 doveva essere suolo destinato a Parco. Tutto ciò lo sapete, ma per superficialità e/o per “ordini” di Partito fino ad ora avete fatto “orecchie da mercante”, ebbene siete ancora in tempo a esprimere un voto che in piena coscienza e in completa autonomia, non potrà che essere contrario allo “scempio” della Piana metropolitana».

Praticamente unanime, come dimostrato anche dal documento votato in consiglio comunale giovedi scorso, la contrarietà della politica pratese al progetto di nuova pista di Peretola. Lorenzo Rocchi, capogruppo del Pd, ha rivendicato la contrarietà del partito pratese che fin “dal 2011 in direzione approvò un documento contro l’ampliamento di Peretola e da allora ha sempre mantenuto questa posizione, espressa anche da Matteo Biffoni nel recente incontro tra i sindaci della piana e il governatore Rossi”. L’ex assessore Dante Mondanelli di Prato con Cenni ha ricordato il ricorso al Tar intentato dalla scorsa amministrazione comunale contro l’adozione del Pit e ha invitato la giunta Biffoni a proseguire nell’iter ammistrativo.
Leonardo Becheri di Rifondazione Comunista ha rimarcato che il suo partito, diversamente da altri ha sempre votato contro il progetto ad ogni livello istituzionale. Alessandro Bonacchi, sempre di Rifondazione, ha evocato nella Piana “scenari del tipo val di Susa-No Tav”, al momento dell’inizio dei lavori. “Non saremo noi a organizzarli – ha detto Bonacchi – ma le persone si mobiliteranno da sole per evitare questo scempio”.  Concorde, su questo punto, il consigliere Aldo Milone: “E’ possibile che ci siano rivolte popolari. Del resto, come sempre, Prato è sacrificata agli interessi fiorentini. Alla Regione non interessa di questa città. E pensare che il motto di Rossi era ‘Se riparte Prato riparte la Toscana. Forse voleva intendere ‘se ammazziamo Prato riparte la Toscana’”.
Rita Pieri, consigliera comunale di Forza Italia, ha descritto come schizofrenico il coportamento della Regione, che “da un lato impone ai Comuni parametri ambientali molto restrittivi e poi butta all’aria il progetto di parco della piana per costruire la nuova pista”.
Infine Paolo Balestri di Legambiente: “Gli studi ambientali avevano tante carenze ed erano basati su una pista di 2000 metri. In realtà Enac vuole autorizzare una pista di 2400 metri e dopo l’approvazione della variante al Pit le decisioni saranno esclusivamente di Enac e Ministero”.

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