Come anticipato ieri da Tv Prato (leggi l’articolo), il piano di controlli straordinari della Regione Toscana nei capannoni cinesi sarà accompagnato da un patto fiduciario che le imprese potranno stipulare con la Regione attraverso le associazioni di categoria. Oggi era prevista una conferenza stampa a Firenze, annullata all’ultimo minuto per il protrarsi del consiglio regionale che ha dato il via libera alla variante al Pit. Regione e Comune hanno illustrato le modalità del piano con un comunicato stampa. Aderiranno al patto fiduciario “le imprese che accetteranno di diventare trasparenti attraverso l’identificazione del vero titolare e l’individuazione di un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza”.
“L’adesione potrà essere patrocinata da un’associazione di categoria che, in collaborazione con gli ordini professionali, si attrezzerà per aiutare le aziende in questo percorso con un supporto professionale qualificato e a costi sostenibili. Le aziende che non aderiranno al patto – soprattutto quelle che pensano di sfuggire ai provvedimenti di chiusura e sequestro riaprendo sotto altro nome, che fanno capo a specifici comparti (non solo il pronto moda e le confezioni) e che operano in particolari contesti urbanistici – saranno tra le prime ad essere controllate”.
Regione e Comune rifiutano il termine “moratoria”: le aziende firmano il patto potranno essere controllate nel corso delle verifiche ordinarie delle forze dell’ordine e in caso di irregolarità non potranno evitare le sanzioni. Ma la possibilità di incorrere in uno dei 7700 controlli previsti dalla Regione nei prossimi tre anni in tutta l’area metropolitana sarà per le aziende che siglano il patto assai ridotta, visto che saranno ispezionate per ultime.
Gli ispettori del lavoro assunti dalla Regione – 50 su 74 opereranno a Prato – potranno aggregarsi alle forze dell’ordine, ma proseguono anche i controlli ordinari svolti sia dalla polizia municipale sia dalle squadre interforze.
Si partirà il 1 settembre; nel frattempo sono state stampate trentamila copie di un opuscolo bilingue che da giugno sono oggetto di distribuzione capillare nelle aziende cinesi, anche grazie alla collaborazione delle istituzioni locali e delle associazioni di categoria. Nel pieno dell’estate sarà messa in atto una campagna di comunicazione. E’ stato attivato anche un numero verde (800 55 49 52) con mediatori linguistici, a cui gli interessati potranno rivolgersi. La Regione, nel complesso, ha investito 13 milioni di euro in tre anni in questo progetto.
Guarda l’intervista al vicesindaco Simone Faggi.
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