Una giovane cantante pratese di 22 anni, Matilde Rosati, è in corsa per partecipare alle finali del Festival di Castrocaro, che si terranno in diretta su Rai Uno il prossimo 30 agosto in una prima serata condotta da Pupo.
Matilde ha superato già due fasi di selezione e nelle prossime settimane dovrà sostenere un’altra prova, una sorta di “quarti di finale”, prima dell’ultima scrematura che decreterà i nove finalisti. Dopo aver cantato brani di Mina, De Gregori e Barbara Streisand, questa volta sottoporrà alla giuria un brano inedito, “Briciole di te” che ha scritto lei stessa. L’arrangiamento è a cura di due musicisti professionisti, Valter Sacripanti e Stefano Pettirossi, conosciuti durante uno stage al Cet di Mogol.
La passione per la musica di Matilde è innata: “Ho alcune cassettine di me che canto all’età di un anno e in pratica non ho mai spesso; da piccola mi esercitavo con il Canta tu” – sorride la giovane, che frequenta giurisprudenza, e al tempo stesso studia musica: dal 2008 lezioni di canto alla scuola Verdi, con la maestra Patrizia Calussi, e poi solfeggio, pianoforte, fino all’esperienza di quest’anno di Arteinscena, la scuola di musical diretta da Simona Marchini.
Anche il Festival, comunque vada, l’ha aiutata a crescere: “Sono stata all’Accademia di Castrocaro, a Castrocaro terme. Due giorni passati all’interno di un castello adibito a scuola di musica, con lezioni da parte di docenti su vari temi, anche diritto d’autore e produzione musicale. Prima di sostenere la prova di fronte alla commissione”. Matilde ha cantato “Amore unico amore” di Mina e “La donna cannone” di De Gregori, ricevendo i complimenti per l’interpretazione originale di due grandi classici (di due “mostri sacri”) della canzone italiana.
Al prossimo provino farà propri anche gli insegnamenti ricevuti alla scuola di musical del Politeama pratese, sotto lo sguardo attento del maestro Franco Miseria: “E’ stata un’esperienza totalizzante, che ha cambiato il mio approccio al canto, ma anche alla danza e alla recitazione – racconta Matilde -. Mi ha fatto prendere coscienza che cantare non è aprire la bocca e muoverla, ma richiede una presenza totale del corpo. La voce può risuonare dappertutto grazie alla danza: muovendosi si canta meglio e si è più sciolti. In fin dei conti nel cantare si racconta una storia e lo si può fare con tutto il corpo, non soltanto con la voce. Altrettanto importante è stato l’incontro con Sacripanti e Pettirossi: mi hanno fatto capire che nel canto conta più la ricerca dell’emozione rispetto alla nota perfetta”.
La giovane cantante pratese, oltre a “Briciole di te” sta lavorando ad altri brani inediti e spera di poterli promuovere. Intanto, tra un esame universitario e l’altro, progetta alcune serate e concerti estivi. Matilde Rosati ha una pagina facebook (Matilde Rosati cantante) e chissà che il Festival di Castrocaro possa portarle fortuna. Da lì sono usciti, tra gli altri, anche Zucchero ed Eros Ramazzotti.
Dario Zona