L’amianto è un killer silenzioso, che può manifestare i suoi effetti mortali a distanza di anni, ma quando si manifesta spesso non lascia scampo. Uno studio presentato dall’Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica di Firenze, rivela che il mestiere del cernitore di stracci (a Prato noto come cenciaiolo) è un mestiere a rischio. I risultati dello studio sull’esposizione all’amianto dei lavoratori del tessile, anticipati dall’edizione fiorentina de La Repubblica, rivelano che a Prato il mesotelioma pleurico (un tumore dovuto all’esposizione all’amianto) ha un incidenza di 74 casi su 100mila nel settore dei cernitori (quando in genere la casistica è di 2,2 casi su un milione di abitanti).
La ricerca ha censito 172 casi di mesotelioma nel settore tessile in Toscana dal 1988 al 2012. Di questi, 52 sono cernitori e 120 operai in altri settori del tessile. Tra i cernitori, 39 casi sono stati registrati in provincia di Prato. Ovvero: tra i lavoratori del tessile per i cernitori il rischio di ammalarsi di amianto in questi anni è stato molto più elevato.
Tra le possibili cause individuate la cernita e sfoderatura di indumenti e materiali militari tessuti con amianto nel dopoguerra o la cernita di stracci conservati in sacchi riciclati (prima di juta, poi di polipropilene), che avevano contenuto in precedenza amianto.
Commenti