13 Giugno 2014

Tavolo per Prato, ecco il pacchetto di misure per il distretto. E Biffoni boccia la “moratoria” proposta da Rossi


Un pacchetto di misure per il rilancio del distretto già approvate dal ministero dello sviluppo economico e l’impegno a convocare in città entro la pausa agostana un altro Tavolo per dare le prime risposte ai problemi legati a sicurezza e integrazione. Sono i risultati del tavolo nazionale per Prato, che si è tenuto stamani a palazzo Chigi, alla presenza dei rappresentanti di sei ministeri (lavoro, sanità, giustizia, Infrastrutture, affari regionali, economia e finanza) e del sottosegretario Lotti, che ha assunto il coordinamento dei lavori, dopo il saluto e l’introduzione del presidente del consiglio Matteo Renzi. La delegazione pratese era composta dal sindaco Biffoni, il presidente della Provincia Gestri, il governatore Rossi, il prefetto Simonetti, i parlamentari Nesi e Martini e il sottosegretario Antonello Giacomelli.

Proprio Giacomelli ha illustrato il pacchetto di misure economiche già validate dal Governo: si va dal finanziamento di progetti per il sostegno alla promozione internazionale delle imprese, l’inserimento nelle misure per il Made in Italy di un fondo per le ditte produttrici di cardato, l’accompagnamento delle piccole e medie aziende del tessile e moda per promuovere l’accesso al mercato americano in previsione degli accordi con gli Stati Uniti che nel prossimo autunno probabilmente elimineranno i dazi in entrata sui prodotti tessili europei.
Allo studio c’è anche un progetto con il governo giapponese per finanziare e realizzare a Prato un centro per di ricerca e sperimentazione di fibre ad alto livello tecnologico. A metà luglio ministero dello Sviluppo economico e Regione Toscana presenteranno un bando per ampliare la banda ultra larga nei distretti della Toscana centrale con risorse statali, regionali ed europee. E si sta lavorando anche ad organizzare un incontro a Prato per incentivare progetti di piccole aziende nel settore Ict, software e servizi.

Soddisfatto il sindaco Biffoni: “Finalmente c’è la consapevolezza del Governo che Prato è un laboratorio per la progettazione di politiche nuove e avanzate su lavoro, sanità, scuola oltre che per immigrazione. Ci candidiamo ad essere punto di riferimento per questo e il nuovo metodo di lavoro che ci siamo dati risponde in pieno alle nostre esigenze. I temi della sicurezza e le nostre richieste – a cominciare dal potenziamento degli organici di forze dell’ordine e l’innalzamento di fascia della Questura – restano validi e aspettiamo risposte dal Ministo degli Interni, ma assieme a questo ci sono canali con tutti gli altri ministeri per ottenere risultati concreti”.

Posizioni diverse tra sindaco e il governatore Rossi sulla questione dei controlli e l’emersione alla legalità delle aziende orientali. Il presidente della Regione ha proposto un patto di fiducia con gli imprenditori cinesi, e di concedere loro sei mesi di tempo per mettersi in regola, nominando un responsabile della sicurezza che faccia da garante del processo di emersione. “E’ una proposta che ci viene direttamente da alcuni imprenditori cinesi e dalle loro associazioni a Prato – dice Rossi –.  E’ un’occasione da incoraggiare per rompere il fronte dell’illegalità e non si tratterà di una moratoria ma di un lavoro comune sotto la luce del sole”.  Una proposta che è respinta fermamente dal sindaco Biffoni. Secondo il primo cittadino si tratterebbe di una mancanza di rispetto nei confronti delle aziende che rispettano le leggi e combattono con la burocrazia. Contrario anche il sottosegretario Giacomelli, che ha bollato la proposta di Rossi come irricevibile dal Governo.

Per superare il fenomeno delle fabbriche-dormitorio, Rossi pensa a foresterie o alloggi da mettere a disposizione degli operai. La proposta alternativa a cui guardano il sindaco Biffoni e il presidente della Provincia Gestri è quella di un accordo territoriale con le banche per portare a conclusione i cantieri fermi per immobili di proprietà delle stesse banche. “Gli istituti di credito potrebbero avere interesse a facilitare l’accesso al mutuo o affitti in conto prezzo pur di realizzare da immobili rimasti a metà. Gli imprenditori cinesi potrebbero investire per dare un alloggio dignitoso e sicuro agli operai cinesi”. “Gli enti locali – aggiunge Biffoni – avrebbero soltanto il compito di fare da garanti, senza impiegare risorse, e di effettuare controlli sugli immobili per evitare casi di sovraffollamento o abusi”.

Sul fronte giustizia, Il Ministero ha annunciato la pubblicazione del bando che permetterà la sostituzione del procuratore capo Piero Tony (che a luglio raggiungerà la pensione) e una collaborazione con il ministero degli Esteri, per avere un nucleo adeguato di traduttori.

Dario Zona

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