Virtuosismo e sintonia, queste sono le parole chiave che raccontano il concerto di Stefano Bollani e Hamilton de Holanda ospitato ieri nell’anfiteatro del Centro Pecci di Prato per il primo evento della Pratestate organizzata dal Comune di Prato.
I due grandi protagonisti della serata sono un pianoforte ed un mandolino. Il primo suonato dal riconosciutissimo pianista jazz Stefano Bollani: cresciuto e musicalmente formato a Firenze, lavora con diversi musicisti toscani; una delle sue ultime felici collaborazioni vede infatti partner di palco Irene Grandi, altra grande della musica nostrana. Ad accompagnarlo nell’anfiteatro è il mandolino di Hamilton de Holanda, brasiliano nato a Rio de Janeiro, vincitore di diversi Latin Grammys, partner ideale per questo progetto “O que serà” che vede protagonista la miglior musica latina rimaneggiata in chiave jazz, lavoro già intrapreso da qualche anno da Bollani col suo “Carioca”, disco dove si diverte a rivisitare attraverso il suo pianoforte questa branca latina della musica. Strabiliante è il carattere dialogico dei due strumenti suonati da Bollani e de Holanda, un elegante e virtuoso intreccio di note che si rincorrono a velocità elevate, molto spesso palesemente animate da brillanti improvvisazioni, il tutto per ricostruire una personalissima rivisitazione dei migliori compositori latini come Piazzolla, Chico Barque, Tom Jobim solo per fare alcuni esempi. Un’ora e mezza di musica vera e tanta emozione.
Fabrizio Odori
Guarda e ascolta il primo brano suonato ieri sera da Stefano Bollani e Hamilton de Holanda.
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