Il meccanismo truffaldino è sempre lo stesso: dietro compenso di alcune migliaia di euro, i cittadini italiani si fanno garanti delle pratiche di emersione di stanieri. La Questura di Prato ha scoperto altri 4 casi, a cui si aggiungono due falsi rinnovi di permessi di soggiorno per motivi umanitari e di protezione internazionale.
Due vicende sono tutte pratesi: in un caso una coppia di coniugi italiani di 63 e 59 anni, quasi nullatenenti e in stato di forte indigenza, hanno dichiarato di aver assunto come domestici due cittadini cinesi, una delle quali in realtà lavorava in un centro massaggi di via Pordenone. I due cinesi sopno stati denunciati per truffa, mentre i coniugi pratesi dovranno rispondere di falsità ideologica, false attestazioni a pubblico ufficiale e truffa in concorso. Gli stessi reati contestati ad un’altra coppia di garanti pratesi, che hanno dichiarato di aver affidato i lavori domestici ad una 25enne nigeriana, la quale non aveva mai messo piedi nella casa.
Lauto il compenso per favorire il rilascio del permesso di soggiorno in un altro caso: un cittadino cinese ha incassato da un connazionale l’acconto di mille euro per fare da tramite con una 83enne di Ragusa che si prestava a fare da garante. La truffa è stata scoperta dalla polizia prima che si completasse la procedura di rilascio del permesso di soggiorno, al termine della quale era prevista la consegna di altri 7 mila euro.
Un quarto caso ha coinvolto un 31 enne cinese e un 66enne italiano, entrambi denunciati. Due gli episodi di truffa per procedure diverse dalle sanatorie per motivi di lavoro: si tratta di pratiche di rilascio di permesso di soggiorno per motivi umanitari, per ottenere il quale una cittadina nigeriana di 27 anni ha dichiarato il falso; e di una pratica di asilo politico. Anche in questo caso una 32enne ucraina e un 22enne albanese sono stati denunciati.
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