Le suore Agostiniane lasciano San Martino dopo 70 anni. La scuola continuerà senza interruzioni
Dopo 70 anni la suore Agostiniane della Ss. Annunziata lasciano Prato. Meglio conosciute come le suore di San Martino, le religiose non saranno più in città da metà settembre. La decisione è stata presa dalla Congregazione che attraverso una lettera della Madre generale Suor Luciana ha comunicato ufficialmente la decisione presa nei giorni scorsi. Si chiude così una storia iniziata il 30 novembre 1942 quando don Milton Nesi, parroco di Coiano, andò a San Giovanni Valdarno, dove si trova la casa madre della Congregazione, per chiedere un aiuto nella gestione della scuola, l’Istituto Maria Immacolata in via Cantagallo. Da allora le suore si sono occupate di generazioni di ragazzi e ragazze pratesi che lì sono cresciuti frequentando la materna e le elementari.
Oggi la comunità delle Agostiniane di San Martino è formata da suor Stefania, la responsabile, suor Giovannina e suor Emanuela. Tutte e tre, fino a pochi anni fa, sono state insegnanti alla primaria e all’asilo, poi nel 2012 la gestione è stata affidata a una cooperativa e così le suore, fino a quest’ultimo anno scolastico appena concluso, si sono occupate dell’accoglienza dei bambini.
«La nostra famiglia religiosa ha necessità di riorganizzarsi e di mettere insieme le varie energie, questo è il motivo della decisione – spiega suor Stefania, a Prato dal 1978 – è arrivato il momento di andare, naturalmente siamo legate a San Martino, qui abbiamo conosciuto tantissime persone, ma la cosa è inevitabile». La scelta infatti è figlia della crisi di vocazioni che sta colpendo un po’ tutti gli istituti e le congregazioni religiose. Suor Stefania però vuole anche rassicurare: «La scuola continuerà e andrà avanti».
Nei giorni scorsi le suore hanno deciso di telefonare personalmente ai membri del Consiglio d’istituto e ai rappresentanti di classe per comunicare la novità. Ovviamente sono arrivati tanti messaggi di stima e forte è il dispiacere in tutti i genitori per questa decisione. «Vorrei che tutti facessero propria, come abbiamo fatto noi, questa massima di Agostino», conclude suor Stefania: «È una frase che il Santo pronunciò quando venne a mancare un suo caro: “Non ti rimprovero per avermelo tolto, ti ringrazio per avermelo dato”».