15 Giugno 2014

I pratesi ricordano Franco Gualtieri, lo storico pizzaiolo di via Garibaldi: “Tante belle pagine di vita davanti a quelle teglie fumanti”


C’è chi ne rimpiange la simpatia, la gentilezza, chi la giovialità e il suo particolare accento umbro. Per tutti la sua pizza è legata a un ricordo. Tanti sono stati i messaggi e i commenti alla notizia della scomparsa di Franco Gualtieri, lo storico fondatore della pizzeria a taglio di via Garibaldi, venuto a mancare nei giorni scorsi all’età di 86 anni (leggi l’articolo).

“Un pezzo di storia di Prato che se ne va” commentano in molti.“Per chi lo ha conosciuto sarà sempre dietro quel banco” scrive Donatella.
Enzo gli dedica un ‘Sei di prato se…’: “Sei di Prato se……durante le “vasche” ti fermavi a sgranocchiare quel pezzo che bruciava fra le mani..”.
“Tante belle pagine della nostra vita in fila davanti a quelle teglie fumanti…R.I.P.” scrive William.

Altri pratesi rammentano la pizza di Franco come tappa obbligata durante le passeggiate in centro: c’è chi era bambina e ha scoperto la pizzeria perchè accompagnata dalla nonna, chi ci andava ai primi appuntamenti con il fidanzato, che poi è diventato il marito. Chi ha lavorato per anni nei negozi accanto e non poteva resistere all’odore della pizza appena sfornata.

“Grande uomo lavoratore gentile e sempre sorridente, ci mancherai, un saluto ai familiari” scrive Osvaldo. Gli fa eco Marco: “Ho 45 anni e sin da bambino passavo i pomeriggi con la tua pizza poi negli anni 80 dopo le partite del prato passavo sempre da te per la tua superlativa pizza ora vivo a monsummano ma quando torno a prato con le mie bimbe sono sempre orgoglioso di fargli conoscere le tue pizze, ciao amicone mio, anche io sono di origine umbra , il mio povero papà era di spoleto”.
E proprio l’accento buffo e simpatico di Franco Gualtieri ha colpito Massi: “Io mi ricordo sempre la mitica frase ‘kaa manci ora o kaa ta ancarto’”.

“Avevo 6 anni quando ogni pomeriggio da sola andavo a comprare 500 lire di pizza – ricorda Daniela -. Un giorno margherita ed il successivo ai funghi. Perché non sapevo decidere quale delle due fosse la mia preferita. E lui sapeva già cosa avrei preso quel giorno! Ad oggi ancora non ho deciso quale sia la migliore!! Quel sorriso sincero e divertito lo ricorderò sempre!”
E ancora Riccardo scrive: “Mi dispiace tanto. Io lo conoscevo dall’età di 5anni. Mio padre aveva l’ufficio proprio sopra la pizzeria.E Franco mi chiamava sempre ‘A’ Moretto’ (in dialetto romanesco) .R.I.P. Ti,vorrò sempre bene. Mi hai cresciuto con le tue pizze.”.
Anche per Loredana la pizza di Franco è stata una costante: “La mia merenda della gioventù “scolastica”, la merenda con la mamma in centro, la merenda del giorno in cui andai a “staccare” la stoffa per il mio abito da sposa; la merenda di mio figlio; GRAZIE DEL TUO LAVORO svolto in modo professionale e con un sorriso per tutti. Riposa in pace”.
E poi Gianna: “Ci voleva un angelo pizzaiolo in paradiso”.

D.Z.

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