Chiuse le indagini per l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta della Sasch. Come anticipato stamani dal quotidiano La Nazione, La Procura ha notificato ieri all’ex sindaco Roberto Cenni e agli altri indagati, in tutto una quindicina, l’atto di garanzia che comunica la chiusura delle indagini, partite nel dicembre 2011.
Adesso gli avvocati difensori avranno accesso agli atti ed entro 20 giorni di tempo potranno fare deduzioni e chiedere supplementi di indagini. Successivamente la Procura potrà chiedere l’eventuale rinvio a giudizio al giudice per le indagini preliminari: il fascicolo potrebbe però passare ad un altro magistrato; il sostituto procuratore Eligio Paolini ha infatti chiesto da tempo il trasferimento e il 29 luglio prenderà servizio a Firenze.
Le indagini sulla presunta bancarotta fraudolenta della Sasch, fallita con oltre 200 milioni di debiti, erano partite nel dicembre 2011. Indagini complesse data la necessità di approfondire tramite rogatorie internazionali i legami con società estere in Russia e Cina, mercati su cui l’azienda – che nel periodo d’oro aveva negozi in tutto il mondo e dava lavoro a 400 dipendenti – ha perso diverse decine di milioni di euro. Approfondimenti hanno riguardato anche società del gruppo Sasch con sede in Lussemburgo per un’inchiesta che ha accumulato in due anni e mezzo ben 25 faldoni di carte.
La Procura ha preso tutto il tempo disponibile per le indagini, concedendo al magistrato titolare diverse proroghe; la chiusura è stata fatta all’indomani delle elezioni che hanno visto Roberto Cenni passare la fascia di sindaco a Matteo Biffoni.
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