11 Giugno 2014

Depuratori di acque reflue pratesi: in 4 su 7 superati i limiti di sostanze pericolose


Arpat ha pubblicato il rapporto annuale sulla situazione dei depuratori di acque reflue urbane in Toscana. 91 in totale le irregolarità riscontrate, 7 le comunicazioni di reato inoltrate. Il maggior numero di irregolarità si sono registrate nelle province di Massa e Lucca. Le irregolarità hanno interessato 46 impianti di depurazione, oltre il 20% di quelli controllati. Nella nostra provincia ben 4 dei 7 impianti controllati hanno fatto emergere irregolarità. L’impianto di Candeli, nel Comune di Poggio a Caiano, ha fatto riscontrare un’irregolarità, dovuta al superamento dei limiti di azoto nitrico. Il depuratore del Calice, invece, ha fatto riscontrare un superamento del numero di abbuoni di solidi sospesi. Un’irregolarità è stata riscontrata anche nell’impianto vaianese di Gabolana, dove è stato registrato il superamento del limite di Escherichia coli, il batterio indicatore di contaminazione fecale. Per l’impianto de Le Confina (Vernio), Arpat ha inoltrato una notizia di reato per il superamento dei limiti previsti per rame e zinco. Dopo gli accertamenti effettuati nelle aziende a monte non sono però state identificate responsabilità.  Nessuna irregolarità è invece emersa per gli impianti di Baciacavallo, del Fabbro e di Seano.

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