Il partito umanista ci riprova e rilancia l’invito agli altri candidati sindaci per una campagna elettorale equa e davvero aperta a tutti gli schieramenti. “Lamentiamo il fatto che non tutte le liste hanno la stessa opportunità di portare le loro idee all’attenzione degli elettori – spiega Gisberto Gallucci, candidato sindaco del partito umanista – Questo non solo va a discapito delle liste stesse, ma anche e soprattutto di chi dovrà esprimere una preferenza, visto che non avrà la possibilità di essere informato a dovere e di farsi un’idea compiuta di tutti i programmi. Questa non è vera democrazia”. La prima lettera, con la quale chiedeva ai vari rappresentanti degli schieramenti politici in corsa per le prossime amministrative di non presentarsi ai dibattiti pubblici che non comprendessero tutto lo spettro del votabile, la aveva scritta e presentata lo scorso 2 maggio, raccogliendo molti consensi a voce dagli altri candidati. In questi cinque giorni, però, il solo a firmare concretamente il documento di impegno è stato Mario Tognocchi, candidato di “Scaricare tutto tutti”: “Anche noi abbiamo delle proposte, ma non ci vengono dati i mezzi adeguati, come agli altri, per farle conoscere agli elettori – aggiunge Antonella Rabozzi, capolista della lista Le Associazioni per scaricare tutto tutti, che sostiene Tognocchi – nei fatti così si dimostra che non tutti i candidati sono ugiali, mentre a parole si dice l’esatto contrario”.
Intanto i dibattiti e gli incontri politici si susseguono in città, senza però coinvolgere, a detta del partito umanista, i candidati degli schieramenti “minori”. Un esempio lampante è l’incontro organizzato al “Buzzi” da Agesci, dove sono stati invitati soltanto il candidato del centrosinistra Matteo Biffoni, il sindaco uscente (e nuovamente candidato) Roberto Cenni e Carlo La Vigna, candidato del Nuovo Centro Destra. “Sono già stati fatti altri appuntamenti elettorali con solo una parte dei candidati sindaci e non mi riferisco a quelli organizzati dai singoli comitati o dai circoli, ma agli incontri pubblici organizzati da forze terze – insiste Gallucci – in questo caso la cosa grave è che questo avvenga in una scuola. Dovremmo insegnare ai ragazzi i veri fondamenti della democrazia e della politica, facendo loro capire che tutti sono liberi di creare una lista e di proporsi per governare la città, invece si veicola il messaggio opposto, senza tutelare le minoranze e facendo passare l’idea che non ci sia niente di nuovo nel panorama politico cittadino. In una scuola non si dovrebbe fare campagna elettorale”.
Oltre a rilanciare la sua battaglia, però, il partito umanista, che nel suo programma elettorale si ispira apertamente alla legge di responsabilità politica, che parla di uguaglianza e opportunità per tutti attraverso la creazione di mezzi di comunicazione pubblici locali che consentano una reale parità di accesso a tutte le forze sociali e politiche del territorio, lancia anche proposte concrete: una su tutte, l’idea che il Comune conceda alcuni degli immobili vuoti di sua proprietà ad uso e consumo delle varie liste in corsa per le elezioni amministrative.
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