2 Maggio 2014

La Fondazione Casa Pia dei Ceppi cambia nome e statuto, il presidente: “Abbiamo restituito alla città un nuovo potenziale”


Se è vero che, parafrasando il motto latino, “il nome è un presagio”, allora il cambio di titolo per la Fondazione Casa Pia dei Ceppi – che diventa Fondazione Palazzo Datini Casa Pia dei Ceppi – è il primo segno tangibile del nuovo spirito che investe la più antica istituzione di Prato. É stato infatti rinnovato lo statuto, aggiornato nella sua struttura e funzioni: un anno e mezzo di lavoro per dare nuovo vigore e impulso ad un insieme di articoli la cui ultima revisione risaliva al 1994.

Tra le novità più rilevanti, il ripristino delle finalità originarie della Fondazione: tra queste la gestione del patrimonio immobiliare e la committenza d’arte, che si affiancano all’assistenza alle fasce più deboli della popolazione, attività principe della Fondazione. Ampliate inoltre le competenze, che spaziano da attività di tipo sociale e culturale fino alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico del distretto. Infine, più poteri al consiglio e al presidente, affiancati dal comitato “etico e dei saggi”, composto, tra gli altri, da tutti i passati consiglieri e presidenti. Per Filippo Boretti, presidente in carica della Fondazione che insieme a tutti i consiglieri rimetterà il mandato nelle mani del sindaco non appena entrato in vigore il nuovo statuto, “abbiamo trovato una corazzata arenata, e abbiamo reso alla città un nuovo potenziale”.