“Bastone e carota: siamo d’accordo con la Regione e questo è sempre stato il nostro slogan. Molte imprese cinesi si chiedono: ‘Se tu mi bastoni solamente come faccio a fare l’imprenditore su questo territorio?”. Sono le parole di Wang Li Ping, intervenuto all’incontro con le istituzioni sul tema dell’emersione alla legalità delle aziende orientali (leggi l’articolo). Il vicepresidente di Cna Wang Li Ping ha chiesto che i connazionali che ricevono un controllo possano continuare a lavorare e avere il tempo – un paio di mesi almeno – per mettere a norma i loro laboratori. “Altrimenti se l’azienda viene chiusa, l’imprenditore cinese è spinto ad aprire una nuova ditta altrove con una partita Iva diversa e non a mettersi in regola e a pagare le tasse”.
La richiesta di una gradualità nell’emersione alla legalità è arrivata anche da Matteo Ye, il cui intervento è stato più volte applaudito dalla platea, composta anche da un centinaio di imprenditori orientali: “Per risolvere i problemi occorre affrontarli in tre tappe: la prima organizzare incontri formativi come questi per comunicare le regole; la seconda tappa consiste nel lasciare un periodo di transizione perchè le cose maturino e avvengano. La terza tappa sono i controlli e le aziende che non rispettano le regole vanno chiuse, però c’è anche il post chiusura: chi gestisce i cosiddetti rifiuti di quelle chiusure? Come si gestiscono gli operai irregolari: si buttano per la strada?”.
Altro problema sentito dai confezionisti che vogliono mettersi in regola è quello del permesso di soggiorno dei lavoratori. Ne ha parlato Lina, una giovane cinese che gestisce una confezione ed è stata aiutata nel processo di emersione dal committente pratese Paolo Crocetta, presidente della sezione confezionisti dell’Uip.
“Su questa strada la difficoltà principale per noi imprenditori è come far sì che il nostro personale possa essere regolarizzato. Non si riesce a trovare manodopera presente regolarmente in Italia per far fronte a tutte le commesse. La regolarizzazione dei lavoratori clandestini è un problema di governo centrale, ma senza quello strumento noi che rappresentiamo l’economia reale di Prato non riusciamo a regolarizzarci”.
Infine è arrivata anche la richiesta da parte di un anziano cinese presente nella Sala del Pellegrinaio Nuovo: “Perchè non far studiare i giovani cinesi per entrare nelle forze dell’ordine italiane e far si che siano i cinesi a controllare i nostri amici?”.
Dario Zona
Commenti