In consiglio comunale per la prima volta dopo 61 anni non ci sarà alcun esponente di destra. A farlo presente è Sebastiano Campo del Fronte Nazionale che ripercorre in un intervento i motivi che hanno portato a questa debacle elettorale.
“Dal 1953 il consiglio Comunale di Prato ha visto fra i propri scranni la presenza di un esponente di Destra, il primo fu Danilo Michelacci appunto nel 1953, seguito per successive due legislature dal Rag. Morganti fino al 1970, poi si reinsediò Danilo Michelacci fino al 1989, lasciando a favore di Vincenzo Bellini rimasto in carica fino al 1995. Dal 1995, dopo la svolta di Fiuggi in cui il Movimento Sociale Italiano si trasformò in Alleanza Nazionale, al 2009 (come AN) molti esponenti si sono seduti sulle poltrone del consiglio comunale cittadino, i vari Gianluca Bini, Gianluca Banchelli, Fulvio Ponzuoli, Gianni Cenni, Filippo Bernocchi, Maurizio Castagna, Maurizio Bettazzi, dal 2009 al 2014 si è aggiunto, come PDL ma rappresentando l’area, Giancarlo Auzzi, e mi scuso se ho dimenticato qualcuno; non voglio parlare del sottoscritto e dei ruoli occupati all’interno del Partito e nelle istituzioni, l’unica cosa che voglio rimarcare è il fatto che non avendo accettato di confluire nel PDL ho preferito realtà minoritarie ma coerenti, cercando di rappresentare chi come me non ha creduto nella confluenza. Un Movimento Politico che ha raggiunto vette di consenso impressionanti nella nostra città ,con oltre 10 mila votanti che dopo 61 anni non riesce ad esprimere un suo esponente è veramente una cosa incredibile ,di cui si devono vergognare i vari dirigenti che si sono succeduti in questi anni alla guida della nostra comunità politica. L’errore più grande è stato confluire in un Partito unico (PDL), smantellando un’organizzazione che oramai era diventata forte e capillare nella nostra provincia come in tutto il paese, consegnandosi ad un soggetto politico padronale (liberale) senza valori e ideali. La risposta a questo da parte dei nostri elettori è stata molto chiara, non accettano più i soggetti aderenti a quei gruppi politici, hanno preferito farla pagare eliminandone, dopo 61 anni, la rappresentaza dalla nostra città. In un periodo storico dove si sente fra la gente l’esigenza di avere un Partito portatore di quei valori basilari per la nostra società (etica morale, socialità, rispetto del territorio, rispetto del valore della Famiglia tradizionale, rispetto e valorizzazione dell’appartenenza al proprio territorio e alla propria Nazione), la destra è sparita dalla politica attiva della nostra città. A fronte di questo vuoto politico e sociale ho deciso di impegnarmi personalmente e di creare una nuova alternativa credibile con cui, fra 5 anni, poter difendere gli interessi dei cittadini pratesi con i nostri valori ed ideali”.
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