Se domani andando al Parco Prato vi capitasse di incontrare dei giovani che saltano, ballano e cantono, niente paura: state assistendo al flash mob dei ragazzi delle scuole Rodari e Dagomari. Per la conclusione del progetto «Spendiamoci per gli altri», gli studenti dei due istituti pratesi hanno deciso di raccontare la loro esperienza con una performance nella piazza del Centro commerciale in via delle Pleiadi. Appuntamento quindi domani, venerdì 30 maggio, alle 17,30.
I ragazzi lanceranno, a suon di musica, un messaggio ai clienti del Parco Prato: «Noi abbiamo scelto di spendere il nostro tempo per gli altri. E voi?». L’iniziativa fa parte di un percorso ideato dall’Associazione Insieme per la Famiglia, realtà appartenente alla Caritas diocesana, e realizzato grazie al contributo dei Soci Coop Prato.
Come detto il progetto ha visto coinvolti una trentina di studenti, della III g del Rodari, e della III sia del Dagomari, che nel corso dell’anno scolastico hanno partecipato durante le ore di religione a una serie di laboratori interattivi. Quattro i temi affrontati nel corso degli incontri: lo stile di vita personale, lo stile delle relazioni interpersonali, la comunicazione con gli altri e lo spreco delle risorse umane e materiali. Erika Carlesi, operatrice Caritas e responsabile del progetto, spiega il lavoro svolto: «Durante un incontro, dopo una breve riflessione sul rapporto con gli altri, tutti i ragazzi hanno dovuto scrivere, in poche parole, cosa pensavano dei loro compagni. Leggendo i vari giudizi ci siamo resi conto di quanto sia difficile conoscere davvero il prossimo senza inciampare in commenti banali o scontati. Abbiamo così insegnato loro l’importanza di costruire legami profondi con chi ti sta accanto».
Ma non c’è stata solo la riflessione, come avvenuto anche per altri progetti Caritas realizzati quest’anno nelle scuole pratesi, i ragazzi si sono rimboccati le maniche e hanno messo a disposizione un po’ del loro tempo facendo servizio all’Emporio della Solidarietà. «In questo modo hanno scoperto il valore della gratuità e dell’impegno del singolo per il bene comune», conclude l’operatrice Caritas,
«così, proprio in un luogo dove si va a spendere soldi e si passa parte del proprio tempo, è nata l’idea del flash mob, un po’ provocatorio, dei ragazzi».