Il primo luglio prossimo prenderà il via il progetto “Lavoro sicuro” grazie al quale entro il 2015 verranno sottoposte a controllo 4.400 delle 7.700 aziende cinesi attive a Prato, Empoli, Firenze e Pistoia, con un ritmo di ispezioni 5 volte superiore a quanto previsto dalla legge nazionale. Tutto ciò sarà possibile grazie alla task force di tecnici della prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro che, con le 74 nuove assunzioni garantite dalla Regione Toscana, porta a 213 il numero dei controllori impegnati nell’area vasta centro.
In vista di questo appuntamento sono stati il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e Renzo Berti, coordinatore del progetto, a presentare il progetto e la campagna di comunicazione diffusa che prenderà il via a breve. E la presentazione, significativamente, è avvenuta a Prato anche se ad essere sottoposte a più frequenti ed intensi controlli non saranno soltanto le aziende del pronto moda gestite da cinesi. I 74 nuovi tecnici della prevenzione in gran parte opereranno a Prato dove più che triplicheranno, passando dagli attuali 20 a 70. Ai 68 oggi in organico a Firenze se ne aggiungeranno altri 14, mentre a Empoli passeranno da 25 a 33 e a Pistoia da 26 a 28.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente Rossi – è aumentare le situazioni di regolarità e di rendere più sicuro il lavoro degli oltre 20.000 addetti che stimiamo presenti nell’area. Nella seconda metà di quest’anno contiamo di sottoporre a verifica oltre 1.400 aziende, la metà delle quali a Prato. Nel 2015 arriveremo a 3.000 controlli. Si tratta di un imponente opera di prevenzione per far sì che tragedie come quella del 1 dicembre scorso al Macrolotto non debbano ripetersi, stimolando chi ancora si trova in condizione di non regolarità a mettersi al più presto a norma. E’ un progetto ambizioso, a cui la Regione Toscana ha destinato più di 12 milioni di euro per i prossimi tre anni e rispetto al quale ci aspettiamo il massimo della collaborazione da tutti i soggetti coinvolti. Sono convinto che a Prato come nel resto dell’area possiamo rendere il lavoro più sicuro e mettere in regola le aziende che non lo sono. Serve prima di tutto una piena condivisione degli obiettivi. Misureremo il grado di collaborazione anche dall’adesione al Patto fiduciario per la sicurezza che intendiamo promuovere per incentivare i processi di emersione e regolarizzazione”.
Il gruppo degli attuali tecnici, affiancati dalle nuove assunzioni, a regime arriverà a garantire una quantità di controlli cinque volte maggiore rispetto a quella che viene richiesta dalla legge ed è individuata dai livelli essenziali di assistenza nazionali. Tutti gli incaricati saranno coinvolti in appositi percorsi formativi tesi a favorire la conoscenza delle specificità con cui dovranno confrontarsi e propedeutici all’ottenimento, da parte delle Prefetture, della qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria.
“I criteri che ci siamo dati – ha aggiunto il coordinatore del progetto, Renzo Berti – prevedono di iniziare i controlli dalle aziende di nuova apertura, privilegiando quelle collocate in determinati contesti edilizi ed urbanistici e quelle che non aderiranno al Patto per la sicurezza. E’ importante che si sviluppi un’azione corale di incoraggiamento e sostegno a questo impegnativo percorso, anche attraverso il contributo delle associazioni di categoria”.
L’altro aspetto del progetto illustrato a Prato è quello della campagna informativa che si basa su un dépliant bilingue italiano-cinese, stampato in 30.000 copie e che verrà distribuito a tutti gli interessati. Nell’intera area vasta entro i primi dieci giorni di giugno sarà attivo il numero verde 800-554952 che sarà gestito dalla Asl di Prato. In orari definiti vedrà presente un mediatore linguistico cinese e per 24 ore su 24 fornirà indicazioni registrate in italiano e cinese.
Sul tema è stato sottoscritto anche un protocollo d’intesa con le Procure della Repubblica, la cui attività amministrativa sarà supportata dalla Regione attraverso l’assegnazione di 12 unità di personale amministrativo: 7 andranno a Prato, 3 a Firenze, 1 a Pistoia e 1 presso la Procura generale. A questi si aggiungeranno 35 giovani del servizio civile regionale: 5 di loro andranno alla Procura generale, 15 a Prato, 10 a Firenze e 5 a Pistoia.
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