Dopo le polemiche sul direttore generale di Consiag Paolo Abati, querelato dall’assessore comunale Filippo Bernocchi per aver detto al telefono: “Pagherò qualcuno per fargli una ripassata”, sul caso interviene Gabriele Bosi. Il segretario del Pd non commenta la vicenda giudiziaria, ma risponde al sindaco Cenni, il quale aveva parlato di Consiag come l’espressione di “un sistema di potere costruito dal centrosinistra che deve essere smantellato”. Bosi parla di “ossessione di Cenni nei confronti dell’unica partecipata di cui il centrodestra non è riuscito ad esprimere la presidenza”, sottolinea il dialogo stretto tra Pd pratese e il governo Renzi e attacca: “Al massimo, Forza Italia potrà chiedere un passaggio a Prato a Silvio Berlusconi o a Demnis Verdini”.
Di seguito l’intervento integrale di Gabriele Bosi: “Questa mattina, quando ho letto i giornali, mi sono chiesto se per caso non mi avessero dato quelli di quattro anni fa. La prima cosa infatti che il Centrodestra ha chiesto, dopo l’insediamento di questa amministrazione, sono state le dimissioni di Paolo Abati dalla presidenza del Consiag. Dopo quattro anni, al termine del proprio mandato, questa giunta non trova niente di meglio che rinnovare la propria ossessione verso l’unica azienda partecipata di cui il centrodestra non è riuscito ad esprimere la presidenza: non a caso, nei confronti delle altre aziende non si registra una simile ostilità. E’ il segno del fallimento di questa amministrazione, che non ha niente di nuovo da dire e rimane immobile mentre il resto della città si trasforma. Il rancore impedisce infatti a Forza Italia di vedere come un’azienda con i conti in attivo, che si accinge ad essere quotata in borsa, sia una ricchezza per il nostro territorio. Viste le anticipazioni sul bilancio comunale dissestato, questo elemento non sembra davvero stare a cuore all’amministrazione della destra.
Il Pd e il centrosinistra stanno concentrando la propria campagna elettorale sulle questioni che davvero interessano la città: lavoro, sviluppo economico, urbanistica, innovazione, e non si lasceranno trascinare in polemiche inutili. Delle vicende giudiziarie si occuperà la magistratura, la politica deve discutere dello sviluppo del territorio come noi stiamo facendo, attraverso un rapporto positivo con il governo nazionale. Al massimo, Forza Italia potrà chiedere un passaggio a Prato a Silvio Berlusconi o Denis Verdini. A ciascuno il suo”.
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