Scoppia la polemica sulle buste paga del mese di maggio per i dipendenti comunali. Il senatore di Forza Italia, Riccardo Mazzoni, denuncia, con tanto di foto, come accanto al contributo di 80 euro voluto dal governo, ci sia fra parentesi il nome del premier Renzi. Questa l’intervento integrale di Mazzoni che un’immediata verifica interna al Comune sugli autori del fatto.
“Sulle buste paga del Comune di Prato del mese di maggio – scrive il senatore – è accaduto un fatto che non ha precedenti: Accanto alla voce “Bonus Dl 66/2014” che contiene gli 80 euro destinati dal governo ai lavoratori dipendenti qualche solerte funzionario ha infatti pensato bene di inserire tra parentesi il nome del presidente del consiglio Renzi. A due giorni dalle elezioni siamo di fronte in tutta evidenza ad uno spudorato spot elettorale a favore del governo, e in particolare del Partito Democratico, visto che Renzi è anche segretario di quel partito. Si tratta di un fatto gravissimo che richiede un’immediata verifica da parte della giunta comunale su chi siano gli ideatori e gli autori materiali, perché è inammissibile che si usino documenti come le buste paga di un ente pubblico per fare propaganda elettorale. Non risulta che le tasse imposte dal governo Renzi vengano segnalate col nome del premier, e siccome gli 80 euro di cui parliamo non hanno un’adeguata copertura finanziaria, come accertato dalla struttura tecnica del Senato, lo spot fatto a spese dei contribuenti pratesi è doppiamente ingannevole, visto che a gennaio questa elargizione elettorale la pagheremo tutti con l’ennesimo aumento della benzina”.
Dal Comune arriva l’immediata precisazione su quanto successo. Per convenzione, come già successo in passato, ad esempio con il decreto Brunetta, è stato messo il nome di Renzi accanto al decreto per fare capire ai dipendenti il perchè di quegli ottanta euro in più in stipendio. Ciò è comparso on line alle 9. Tre ore più tardi, dopo lo scoppiare della polemica, è stato immediatamente rimosso. Le buste paga del Comune sono circa un migliaio, ma il contributo di Renzi spetta a poco più della metà dei dipendenti.
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