22 Maggio 2014

Assemblea infuocata a Grignano sul futuro della scuola San Giovanni Bosco a rischio chiusura


Assemblea infuocata ieri sera nella chiesa di Grignano. I genitori della scuola paritaria cattolica San Giovanni Bosco sono stati convocati dalla parrocchia, ente gestore e proprietario, per conoscere la difficile situazione economico finanziaria che sta vivendo l’istituto. Il parroco don Alessio Santini ha parlato in apertura dell’incontro paventando subito la possibilità della chiusura definitiva della scuola materna e primaria di via Limberti. Il sacerdote non ha potuto spiegare le motivazioni che stanno portando la parrocchia di San Pietro a prendere questa dolorosa decisione perché la quasi totalità dei presenti, circa duecento persone, hanno iniziato a urlare e inveire in maniera animata. Stessa sorte è toccata alla rappresentante della Curia diocesana, l’economa Irene Sanesi, presente proprio per far capire ai genitori le problematiche della scuola, che conta 225 alunni.
Nodo del contendere è la decisione, di una parte dei venticinque dipendenti della scuola, di non sottoscrivere un nuovo regime contrattuale, ovvero il passaggio dal contratto nazionale Agidae (Associazione gestori istituti dipendenti dall’autorità ecclesiastica) ad Aninsei (Associazione nazionale istituti non statali di educazione e di istruzione). Questo perché il cambiamento comporterebbe una decurtazione dello stipendio del 12% per la materna e del 18% per la primaria. Una soluzione che peraltro è già stata messa in atto da cinque paritarie cattoliche pratesi come Santa Caterina (medie ed elementari), Coiano, Mezzana, Usella e a San Paolo. Anche se con difficoltà, un rappresentante del Consiglio di gestione della scuola ha spiegato tra le rimostranze dei genitori, che l’istituto, oltre ad avere un forte debito, ogni anno ha un disavanzo di decine migliaia di euro e che l’unico modo per risolvere la situazione, senza alzare le rette mensili, attualmente di 160 euro, è quello di intervenire sul personale, che pesa per l’80% dei costi annui. Con i contratti Aninsei ci sarebbe un risparmio annuo di circa 80mila euro.
La parrocchia ha motivato la convocazione di una assemblea plenaria nel mese di maggio, dunque alla fine dell’anno scolastico e con le iscrizioni per il nuovo già chiuse e complete, perché inizialmente la trattativa con i dipendenti, durata quattro mesi e mezzo, sembrava fosse andata a buon fine. Invece la scorsa settimana, inaspettato, è arrivato il diniego alla firma da parte di alcuni insegnanti. Quindi, senza l’unanimità, il percorso si interrompe. A Gabriella Melighetti, presidente provinciale della Fism (Federazione italiana scuole materne) ed ex segretaria della Cisl pratese, è toccato il compito di spiegare la trattativa per il cambio del contratto: «Posso assicurare che la prima volontà del parroco è stata quella di non licenziare nessuno e di non chiudere ma per far questo occorre uno sforzo, anche se doloroso, da parte dei dipendenti».
Alcune insegnanti hanno preso la parola lamentando uno scarso dialogo con la proprietà, in particolare hanno accusato il Consiglio di gestione di non aver voluto valutare nessuna proposta alternativa, come i contratti di solidarietà o una autoriduzione delle stipendio. I consulenti del lavoro della diocesi, Stefania e Aldo Vannucchi, hanno spiegato che la prima non è una strada praticabile nel mondo della scuola, ma sono in quello aziendale, e che con la seconda soluzione non si riuscirebbe a colmare il disavanzo.
Molti i genitori intervenuti al microfono. La rabbia per la possibile chiusura della scuola era davvero tanta, non è mancato chi ha proposto di aumentare le rette, ma ci sono stati forti mugugni, e addirittura c’è stato chi ha suggerito di integrare, pagando a nero, le insegnanti. Ieri sera la situazione non si è sbloccata, perché il clima rovente non ha messo in condizione nessuno di trovare la giusta lucidità per fare un passo in avanti. Nei prossimi giorni la parrocchia incontrerà di nuovo dipendenti e i rappresentanti dei genitori per riprendere in mano la questione, sperando in un confronto più sereno.

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