Il Comitato per la riqualificazione del Soccorso chiede a sindaco, Prefetto e Autorità di vigilanza sulle opere pubbliche di annullare l’affidamento dei lavori per la costruzione delle rampe del viadotto, prima fase per il raddoppio della Declassata nel tratto tra via Marx e via Nenni. Alla base della richiesta ci sono presunte irregolarità nella procedura, che il Comitato ha ravvisato acquisendo gli atti. In particolare, gli uffici dell’assessorato ai lavori pubblici sono accusati di aver spedito le lettere di invito a partecipare alla gara (il 24 settembre 2012) prima che la giunta avesse deliberato in merito (nel settembre 2013). Altra anomalia ravvisata dal Comitato riguarda la nomina e l’insediamento della commissione di gara, che ha poi deciso l’aggiudicazione dei lavori all’impresa molisana CO.GE.VI. “Abbiamo chiesto l’atto di nomina della commissione di gara, che da regolamento deve essere designata dal segretario generale del Comune – spiega Filippo Bonanni, portavoce del Comitato del Soccorso -. Il segretario ci ha risposto ufficialmente che agli atti non risulta alcuna nomina relativa alla commissione di gara, che quindi secondo il nostro punto di vista è abusiva”. Un altro dubbio sollevato è quello del giorno in cui si è riunita la commissione di gara, che nei documenti forniti al Comitato, riporta date diverse.
Per questi motivi, i cittadini giudicano gli atti illegittimi e chiedono il loro annullamento.
“L’amministrazione è andata avanti a testa bassa nel progetto di viadotto, senza considerare altre soluzioni ingegneristiche che avrebbero reso possibile l’interramento della Declassata – afferma Bonanni -. Anche il problema dell’innalzamento della falda è un falso problema. Siamo venuti a sapere che anche Esselunga per il cantiere ex-Pratilia ha adottato la tecnologia moderna Drytech che garantisce l’impermeabilizzazione dei piani interrati, anche al di sotto del livello della falda. E anche la soluzione con le palancole proposta dallo studio Prisma ingegneria nel 2012 avrebbe dato opportune garanzie, come dimostrano opere realizzate in altre parti d’Italia e in Olanda, dove addirittura si è fatta passare una strada al di sotto di un acquedotto”.
Intanto, stamani i cittadini del Comitato hanno appeso alcuni volantini al cantiere in via del Purgatorio, confezionando “un pesce d’aprile” di contestazione: “Oggi è il primo aprile e questo cantiere testimonia che il viadotto sarà lo scherzo che questa amministrazione lascerà ai posteri per i prossimi 100 anni” – è scritto nel messaggio.
D.Z.
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