Si chiama Gisberto Gallucci, ha un lavoro precario, da anni è impegnato nel sociale. In lista con lui ci sono – tra gli altri – la compagna, Lisa, e la figlia Clarissa. È lui il candidato a sindaco di Prato per il Partito Umanista, che l’ultima volta si presentò alle elezioni nel 1999 (nel 2009 gli Umanisti erano nella lista della Sinistra Rosso-Verde). Tra i punti del programma, che adotta lo slogan “Non ci sarà progresso se non sarà di tutti e per tutti”, spiccano i temi sanitario, scolastico, economico. In primo piano la riapertura del vecchio ospedale come struttura sanitaria pubblica, ambulatori medici comunali ma anche strutture sportive pubbliche accessibili a tutti. No al sostegno ad asili e scuole private, ma sì ad asili nido gratuiti per tutti. Aumento degli insegnanti di sostegno e ristrutturazione dell’edilizia scolastica, ma anche la ripubblicizzazione dei servizi pubblici, in primis dell’acqua “rendendo effettivo – sottolineano gli umanisti – il risultato del referendum”. Tra i punti del programma uno anche dedicato all’immigrazione, per cui deve essere attuata una “politica di convergenza delle culture”. Ultimo ma non ultimo il punto sulla “democrazia reale”, che prevede forum di quartiere degli abitanti, legge di “responsabilità politica”, bilancio partecipativo e consultazione diretta tramite referendum propositivi. In caso di ballottaggio, Gisberto Gallucci fa sapere che il Partito Umanista non appoggerà nessuno, ma eventualmente “dovranno essere le altre forze politiche a decidere se appoggiarci in base ai nostri punti programmatici”.
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