Dopo l’articolo di libero sulla “parentopoli grillina a Prato” (Leggi l’articolo), continua la bufera sul Movimento 5 Stelle. La candidata sindaco Mariangela Verdolini (come anticipato da La Nazione) ha ricevuto una lettera minatoria che l’invita a ritirarsi dalla corsa alle amministrative. “Nella lettera – spiegano dal movimento – si fa riferimento ad un protesto che è già stato pagato l’anno scorso e per il quale è stata chiesta la cancellazione. E’ evidente che stanno facendo di tutto per colpirci, con attacchi personali che non hanno nulla di politico”.
Ad alimentare la polemica c’è poi l’intervento su Facebook di Fausto Barosco che dopo le prove di dialogo dei giorni scorsi attacca senza mezzi termini la Verdolini e il suo gruppo. “Il mega gruppo PratoInsieme che, secondo loro, è il vero Movimento a Prato, se li vai a vedere sono un gruppo di famiglie: Verdolini-Del Mondo, Gufoni-Mannelli, Biliotti-Scarrone, fratelli Capasso, Bartalini-Vergombello, Vannucchi-Gennari, Angelozzi-Pulichino, LaVita-LaVita. La Verdolini e la Bartalini hanno detto che la lista con il 30% di parenti è provvisoria. Un mese fa, poco più, Gianna Mannelli disse che la Verdolini è il candidato sindaco provvisorio. Chi c’è veramente dietro a queste persone che vogliono dialogare con Biffoni e il Pd e si rifiutano di dialogare con gli attivisti e la base del M5S? E’ plausibile che dietro a slogan e frasi fatte, sia stata presentata una lista con l’unico scopo di far saltare la certificazione al MEETUP134? Ora, che a seguito delle comunarie on-line, dove con una botta di fortuna è stata eletta una mamma disoccupata (che fa tanto tenerezza), pare ci sia un leggero problemino. A chi fa comodo una lista del M5S senza arte né parte? A chi fa comodo un candidato sindaco del M5S protestato? A chi fa gola un gruppo che racconta balle? Persone che dicono che 24 fuoriusciti del meetup 134 hanno abbandonato Barosco per unirsi al Prato2 della Mannelli? chi sono questi 24? Perché tutte queste notizie sulla Verdolini escono fuori solo ora e non prima?”.
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