“Non ho più parlato direttamente con Cenni per evitare di stabilire un rapporto personale, ma lui mi ha mandato segnali e proposte e io ho detto sì. Adesso sta preparando il contratto: ho scelto io la definizione. Sarò alto commissario per le attività artistiche del Comune, un incarico che ho ricoperto per 10 anni alla Regione Sicilia”. Così, in un’intervista a Controradio (ascolta la versione integrale), ieri Vittorio Sgarbi ha parlato nuovamente della trattativa con il sindaco Cenni per assumere un ruolo diverso rispetto a quello di direttore del Museo Pecci, per il quale a giorni è attesa l’ufficializzazione di Fabio Cavallucci, dal 2010 direttore del Centro per l’Arte Contemporanea di Varsavia e degli isitituti culturali nazionali polacchi.
Nel corso dell’intervista, Sgarbi definisce la figura di Cavallucci rispettabilissima, ma spiega anche che il suo ruolo sarà più importante: “Essendo una funzione commissariale, l’incarico presupporrà di agire con il Pecci per iniziative che potranno essere concordate con chiunque: anche con custodi, capicustodi e con chi fa le pulizie”.
E al giornalista che chiede se non sia preoccupato di un’eventuale vittoria di Biffoni alle prossime elezioni amministrative, Sgarbi risponde così: “E’ un renziano e i miei rapporti con Renzi sono talmente positivi, che sarebbe difficile immaginare dei problemi. D’altronde se questa fosse una scelta politica sarebbe assurdo che Cenni scegliesse un altro. Se fosse una scelta tecnica, lo stesso. Il mio motto è ‘Nessuno mi può giudicare’. Ho partecipato al concorso da direttore del Pecci per vincere. Se mi viene chiesto di partecipare io non posso non vincere, perchè è evidente che nessuno ha piu titoli di me. Per cui un conto è se io accetto un ruolo sovradimensionato, per cui mi sto tranquillo e distante, ma se – al di là di questo incarico da supercommissario – fossi indicato come perdente rispetto a un altro candidato, questo è inaccettabile”.
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