E’ una piaga sociale che sta prendendo sempre più campo anche a Prato, dove per combattere la ludopatia, ovvero la dipendenza dal gioco d’azzardo, dal 2012 è partito il progetto Alea. Oggi a Palazzo Buonamici si è tenuto un confronto a cui hanno partecipato i ragazzi delle scuole superiori pratesi. A Prato la spesa media annua pro capite per il gioco (tra cui scommesse sportive, concorsi a premi, gratta e vinci, slot machine) è attorno ai 900 euro. Le categorie più a rischio-ludopatia sono pensionati, commercianti e artigiani, ma anche disoccupati. Persone che vedono nel gioco un’occasione di riscatto o famiglie che cercano di mantenere un tenore di vita a cui è difficile rinunciare nonostante la crisi.
“Vediamo che i pratesi ricorrono molto al credito al consumo e magari lo fanno nel mese di giugno per mantenere la possibilità di andare in vacanza – dice Piero Iannello di Federconsumatori Prato -. La nostra provincia è al secondo posto in Italia per possesso di Suv e fuoristrada. In questo contesto si inserisce anche il gioco d’azzardo che sembra essere diventata l’ultima opportunità per risolvere i problemi di una vita”.
Il gioco tra gli immigrati
Particolarmente propensi al gioco d’azzardo sono gli immigrati: i giocatori di slot machine a Prato secondo un’indagine del progetto Alea sono soltanto per il 30% italiani e i cittadini cinesi rappreesentano il 25% del totale. Tra gli orientali – secondo un questionario a cui hanno risposto 100 cittadini cinesi – va forte il mahjong, quasi al pari di gratta e vinci e slot machine. La maggior parte degli intervistati gioca fino a 100 euro a settimana, ma tra i dieci imprenditori interpellati, ben 5 ammettono di giocare fino a mille euro al giorno. A preoccupare è anche l’assoluta ignoranza dei servizi di ascolto esistenti presso il Sert della Asl, che si occupa anche di aiutare chi sviluppa dipendenze da gioco. I cinesi che dovessero avere problemi si rivolgerebbero ad un amico.
La propensione al gioco dei ragazzi
Federconsumatori ha inoltre intervistato 250 ragazzi pratesi di età compresa tra i 17 e i 20 anni. Il 22% di loro pensa che anche i minorenni possano giocare d’azzardo; c’è la consapevolezza che il gioco può portare a perdere denaro, e il 71% dei ragazzi ha amici o familiari che giocano d’azzardo. La propensione è maggiore tra i maschi rispetto alle femmine e il motivo che spinge i giovani ad iniziare a giocare è, nell’ordine, per vincere soldi, per divertirsi e per curiosità. La metà degli intervistati dichiara di giocare 5 euro o meno alla settimana, ma il 13% ammette di aver qualche volta puntato più soldi di quanto preventivato: è questo il primo sintomo che il gioco sta diventando una malattia. La cui nuova frontiera è on line, un territorio ancora più insidioso perchè i controlli sono più sfuggenti.
“Abbiamo voluto che a questo incontro partecipassero i ragazzi – spiega l’assessore provinciale Loredana Ferrara – per stimolare la loro attenzione sui rischi del gioco d’azzardo e per spiegare loro come ci si può difendere dalla pubblicità ingannevole che induce al gioco, anziché allontanare”.
Promossa dalla Provincia e dalla Federconsumatori, la mattinata, moderata dal giornalista de Il Tirreno Pasquale Petrella, ha visto la partecipazione del vice presidente del Consiglio regionale Giuliano Fedeli, di Adriano Varocchi, presidente Federconsumatori provinciale, di Arcangelo Alfano, responsabile Prevenzione e cure delle condotte di abuso e delle dipendenze per la Regione Toscana, Caterina Uliva, tossicologa SERT Asl 4 e Marco Gabbiani, psicologo e psicoterapeuta.All’incontro hanno partecipato anche i responsabili dei circoli pratesi che hanno fatto la scelta di rinunciare al gioco, come Gabriele Alberti, vicepresidente del circolo ARCI di Casale e Emanuele Berselli, responsabile MCL provinciale.
Domani, sabato 29 marzo alle 15 al Circolo Curiel (via Filzi 39), conclude l’appuntamento “Quando il gioco è veramente un gioco. Tombola!”, un’iniziativa che propone giochi non rischiosi insieme agli studenti pratesi, quelli della Monash e New Haven University e alle associazioni giovanili e interculturali anche straniere. L’ingresso sarà libero. Il tema del pomeriggio è non solo giocare per vincere, ma giocare per conoscere e conoscersi. Una tombola fatta di numeri dietro i quali ogni cultura ha voluto rintracciare un significato, un’immagine, un richiamo. E ogni cultura non ha mai rinunciato al gioco. A patto che fosse sano. Verranno messi in palio premi simbolici e che promuovono la partecipazione a attività culturali.
Dario Zona