Al momento dell’ingresso della Polizia municipale dentro l’autorimessa a Galciana stavano tutti lavorando: sette operai tutti extracomunitari nessuno dei quali regolarmente assunto e pagati fra i 10 e 20 centesimi per ogni capo di abbigliamento cucito. Il garage era stato trasformato dalla titolare T.D. di anni 37 e di nazionalità cinese, in laboratorio artigianale con 20 macchinari tra cucitrici e taglia e cuci per il confezionamento di capi di abbigliamento.
In fondo al garage era stato costruito anche un piccolo soppalco in legno utilizzato come dormitorio di altezza talmente minima da rendere impossibile lo starvi dentro in piedi mentre gli altri operai risultavano alloggiati all’interno dell’appartamento al primo piano sopra il garage; anche l’appartamento è risultato completamente trasformato in ostello. Tutti i locali, terrazzo e cucina compresi, sono stati suddivisi in piccolissimi vani ciascuno adibito a dormitorio con due posti letto per un totale di 10 posti letto.
Nel laboratorio presente moltissima merce in conto lavorazione consistente in abitini estivi da cucire: la merce è risultata di proprietà di un pronto moda di Seano che non è ancora chiaro dietro a quale tipo di fattura avrebbe pagato il lavoro anche perché la ditta fornitrice del lavoro di cucitura è risultata inesistente in quanto non iscritta alla Camera di Commercio. La Polizia municipale procederà alle segnalazioni all’Ispettorato del Lavoro e alla Agenzia delle Entrate per gli accertamenti di competenza. Nel frattempo il garage/laboratorio è stato sequestrato e il titolare deferito all’Autorità Giudiziaria. Anche le 20 macchine sono state sequestrate ed elevate sanzioni a carico della proprietaria per quasi 3 mila euro.