13 Marzo 2014

Sanità, Mondanelli: “Il gestore dell’ospedale governa più di tutti. E il Comune non ha voce sulla scelte strategiche”


“Il Comune è tempestato di proteste da parte dei cittadini relative al nuovo ospedale, ma non può fare niente. Regione e Asl, che hanno le competenze, non coinvolgono per niente le istituzioni locali e adesso c’è il gestore privato, che qui governa più di tutti, a generare altri problemi”. L’assessore comunale alla sanità Dante Mondanelli cita i casi del bar e dell’edicola, ma anche altri servizi che serviranno al concessionario Gesat per recuperare in 20 anni l’investimento fatto nella costruzione dell’ospedale Santo Stefano. “Per ogni piccola manutenzione o per funzioni strettamente legate a quelle sanitarie, come la sterilizzazione dei ferri, il rifacimento dei letti, occorre interpellare il concessionario e rispetto a prima ci vengono segnalati numerosi problemi e ritardi” – spiega Mondanelli.

L’assessore, anche nelle vesti di presidente della Società della Salute chiede un maggior coinvolgimento su alcuni punti fondamentali: calmierare le tariffe del parcheggio del nuovo ospedale, che da lunedi diverrà a pagamento; spostare a Pistoia la centrale del 118, trasferito temporaneamente a Firenze un mese fa; riportare al vecchio ospedale alcune funzioni sanitarie; discutere delle questioni occupazionali legate a bar e all’edicola del Santo Stefano; definire una nuova convenzione per facilitare il parcheggio in piazzale Ebensee dei dipendenti della Asl – circa 400 – che continuano a lavorare al Misericordia e Dolce.

Il Comune si aspetta anche di poter dire la propria nel progetto speciale per Prato annunciato dall’assessore regionale Marroni nel corso del consiglio comunale straordinario sulla sanità. “Non vorremmo trovarci a prendere atto di un pacchetto già confezionato” – commenta Mondanelli, che aggiunge: “Per quanto riguarda il vecchio ospedale, abbiamo appreso dalla stampa le parole dell’ingegnere della Asl Gavazzi, secondo il quale non è più possbile riportare la farmacia territoriale al Misericordia e Dolce, che sarà impacchetato per motivi sicurezza. Noi continuiamo a credere che il vecchio pronto soccorso e i locali più nuovi al primo piano possano essere adibiti a funzioni sanitarie”.

Per l’edicola, Mondanelli è pronto a studiare un progetto speciale della Società della Salute per consentire alle persone svantaggiate della cooperativa sociale “I numeri sette più uno” di proseguire l’esperienza del Misericordia e Dolce. Lo scoglio da superare sono i 22 mila euro annui di affitto chiesti da Gesat a chi voglia gestire l’edicola, più grande rispetto al vecchio punto vendita, dove la cooperativa era in affitto dalla Asl ad una cifra più contenuta.

Sul 118 la richiesta di Mondanelli è quella di assecondare le istanze delle associazioni di volontariato, visto che il trasferimento definitivo a Pistoia “consentirebbe loro di avere maggiore autonomia e un’organizzazione dei servizi territoriali più simile a quella precedente; oltre a garantire un bacino di utenza omogeneo, rispetto alla centrale di Firenze”.