Evitate di prendere sulla riorganizzazione del 118 una decisione contro il “buon senso” e tenete in considerazione l’esperienza di chi quel servizio espleta in prima persona senza secondi fini.
E’ il senso della lettera-appello inviata ai Consiglieri regionali della Toscana dai Coordinamenti di Prato, Empoli e Pistoia di di Misericordie e Anpas, le due associazioni che in Toscana coprono il 90% degli interventi coordinati dal 118. Proprio domani in Consiglio si discuterà della riorganizzazione delle centrali del 118, su cui negli ultimi mesi il dibattito è stato molto acceso.
Nel testo i volontari esprimono, pacatamente, le proprie perplessità e offrono il contributo della loro esperienza per “far si che il primato della Toscana nel settore dell’emergenza-urgenza possa essere di esempio per tutto il Paese”.
Anche perché, avvertono, “molte volte su questioni di grande importanza si innescano anche interessi o posizioni di “parte”, trascurando l’interesse pubblico e collettivo; sul tema delle Centrali 118 crediamo non debbano essercene assolutamente”.
“Che le centrali 118 siano sei – scrivono Anpas e Misericordie – ci pare un fatto di puro buon senso e che le aree debbano essere uniformi come densità di popolazione pensiamo sia altrettanto normale; è per questo che diventa incomprensibile per noi” “vedere un atteggiamento talvolta caotico nel realizzare questo ‘riordino’ del sistema. I nostri volontari, ma anche i cittadini, rimangono perplessi di fronte al rimbalzo delle notizie” e “ciò desta una particolare preoccupazione nelle comunità”.
“Il legislatore e chi ha responsabilità – è scritto ancora nella lettera – deve avere il massimo delle informazioni possibile per indirizzare nel modo migliore servizi primari come questo”. Perciò “i Coordinamenti della Misericordie e Pubbliche Assistenze di Pistoia, Prato ed Empoli chiedono di valutare con grande attenzione gli esiti della Commissione Tecnica” perché, dicono “lì vi sono le ragioni ed i risultati di uno studio serio e professionale che tiene conto anche del contributo di coloro che tutti i giorni sono ad affrontare le emergenze.”
La lettera si chiude con l’invito “a realizzare questa sinergia fra Volontariato e Regione Toscana affinchè gli ottimi risultati ottenuti possano essere mantenuti e magari anche migliorati” e la convinzione che “alla fine prevarrà, come riteniamo inevitabile, il rispetto degli atti normativi prodotti proprio dal governo della Regione Toscana.”