Il nuovo ospedale è entrato in funzione da sei mesi, ma oltre alla viabilità di accesso con il tunnel sulla Tangenziale tuttora in costruzione, a mancare all’appello è anche il parco urbano che secondo il progetto originario doveva circondare come un polmone verde il Santo Stefano. A sollevare il problema è Vittorio Giugni, che sulla pagina Facebook dell’associazione radicale Liber@mente Prato, contesta i ritardi e denuncia la persistenza del cantiere nelle aree destinate a verde, a disposizione del pubblico.
“Nella documentazione di presentazione del nuovo ospedale il parco era giustamente valutato come parte integrante della costruzione – scrive Vittorio Giugni – Rendere agibile quella grande porzione di ex verde agricolo avrebbe dovuto e potuto rappresentare anche una qualche compensazione ecologica al consumo di terreno che era occorso per la realizzazione del Santo Stefano. Ma, naturalmente, siamo in Italia. E tra il dire ed il fare c’è sempre di mezzo il mare. Cosicchè, benchè l’ospedale sia ormai in funzione da 6 mesi, del parco promesso non c’è ancora la minima traccia. Il grande cantiere è, per la verità, ancora aperto. Tutte le baracche sono al loro posto. Come sono al loro posto attrezzature, materiali e macchinari. Ma non si vedono operai al lavoro e non c’è alcun indizio di movimento. L’area sul quale avrebbe dovuto sorgere il Parco del NOP è ancora del tutto abbandonata”.
Giugni sottolinea anche il disinteresse della politica su questo tema: a fronte di proteste e interrogazioni legate ai parcheggi a pagamento, alla viabilità di accesso e alle incognite sanitarie del nuovo ospedale, la questione del parco-fantasma non ha avuto infatti particolare attenzione. “Come se a nessuno interessasse il completamento dell’ospedale. O come se il verde pubblico promesso fosse da considerare alla stregua di un inutile orpello” conclude Giugni.