Altro sequestro di beni nella vicenda Sasch. Dopo il provvedimento del Tribunale di Prato, che nei mesi scorsi ha disposto il blocco dei beni per 34 milioni a carico degli ex amministratori del gruppo, compreso il sindaco Roberto Cenni, nei giorni scorsi – come riportato oggi dal quotidiano La Nazione – è arrivata la pronuncia del Tribunale delle Imprese di Firenze. I destinatari delle misure cautelari sono gli stessi e identico è l’ammontare dei sequestri per Cenni: 34 milioni di euro, questa volta nell’ambito della procedura di Go-fin, la holding del gruppo Sasch, fallita al pari delle altre società.
Gli altri ex amministratori si sono visti sequestrare beni per importi variabili tra i 34 e i 47 milioni di euro. La richiesta avanzata dai curatori fallimentari Giulia Massari e Fabio Moscardi era per una cifra più alta: 85 milioni di euro, pari al valore del primo sequestro disposto dal Tribunale di Prato per la Sasch, poi ridotto a 34 milioni e nuovamente lievitato a oltre 48 milioni con l’ultima sentenza che quattro mesi fa ha conteggiato anche le pendenze fiscali e le contestazioni dell’Agenzia delle Entrate.
“E’ alquanto singolare che per una stessa vicenda ci siano due sequestri di beni da parte di due diversi tribunali e per gli stessi importi – commenta l’avvocato Gianni Baldini, legale di Roberto Cenni -. E’ una decisione assunta dal giudice senza che siano state effettuate altre perizie o approfondimenti, per la quale abbiamo già presentato reclamo”. Sulla questione si dovrà pronunciare adesso il Tribunale delle Imprese in composizione collegiale.
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