Salone consiliare gremito, questa mattina, in occasione dell’incontro “Deportazione, voci dai lager”, giornata di riflessione con la scuola organizzata dalla Circoscrizione centro per celebrare il 70° anniversario della deportazione di tantissimi lavoratori pratesi nei campi di sterminio nazisti. L’appuntamento – realizzato in collaborazione con l’istituto comprensivo “Marco Polo”, l’Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati politici nei campi nazisti) e la Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato – ha visto la partecipazione di oltre cento giovani studenti, accompagnati dai rispettivi insegnanti. Ad aprire i lavori, moderati dal vicepreside della scuola media Mazzei Giovanni Nuti, è stato il presidente Massimo Taiti, che ha ribadito l’importanza di promuovere eventi che permettano ai ragazzi di conoscere e comprendere alcune fasi cruciali della storia. “La Circoscrizione centro ha sempre voluto ricordare quanto accaduto il 7 marzo 1944: ogni anno ci adoperiamo affinché questi giovani alunni possano vivere un’occasione di arricchimento personale in modo unico e particolare – ha sottolineato Taiti – Questa giornata è la giusta conclusione di un mandato di legislatura che sta per terminare”.
“Tra i tanti compiti della scuola – ha spiegato l’assessore Rita Pieri – c’è proprio quello di formare i giovani, di metterli a conoscenza di alcuni passaggi storici che non possiamo dimenticare”. L’assessore Pieri ha poi fatto riferimento al gemellaggio tra Prato e la cittadina austriaca di Ebensee, uno strumento di scambio fondamentale per incentivare il dialogo e la comprensione.
Durante la mattinata – arricchita dall’esibizione del coro degli alunni e delle classi a indirizzo musicale della scuola Ser Lapo Mazzei – è stato proiettato il video “Voci dai lager”, un breve filmato realizzato sempre dagli studenti della Mazzei in cui si ripercorre la vicenda della deportazione nei campi di lavoro nazisti attraverso citazioni, immagini e disegni.
“Quest’anno ricorrerà anche il 70° anniversario della Liberazione di Prato – ha detto il presidente del Museo della deportazione Marco Romagnoli – Sono 70 anni, quindi, che il nostro Paese e l’Europa hanno la possibilità di vivere in condizioni di pace. Questo, però, non deve tranquillizzarci troppo: dobbiamo sempre mantenere alto il livello di attenzione. Ciò che è successo deve essere raccontato ed è fondamentale che questa conoscenza venga trasmessa a chi ha avuto la fortuna di non conoscerla direttamente”.
La cerimonia di commemorazione si è poi trasferita all’esterno ed è terminata con la deposizione di una corona di fiori al Castello dell’Imperatore.
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