Sul caso Varvarito siamo tornati al punto di partenza. L’accordo in Prefettura siglato lo scorso ottobre non ha risolto i problemi dell’azienda di triturazione inerti che è tuttora sotto sfratto dal terreno di via Tourcoing. L’autorizzazione concessa dalla Provincia per lavorare provvisoriamente su un terreno di San Giorgio a Colonica di proprietà della Varvarito è infatti solo parziale e non consente l’occupazione di tutti e 107 operai. L’autorizzazione è legata ad una sola commessa, quella dei lavori sull’autostrada, e consente di impiegare una ventina di lavoratori. Per questo gli operai questa mattina sono tornati a protestare davanti alla Prefettura e sono riusciti ad ottenere un incontro al quale ha partecipato anche un sindacalista della Cisl di Firenze e un rappresentante degli operai. Dal colloquio è emersa l’idea di organizzare un tavolo regionale da portare all’attenzione anche dell’assessore Simoncini. I tempi però stringono perchè a metà giugno scadrà la cassa integrazione a rotazione e difficilmente potrà essere rinnovata e quindi gli operai rischiano di ritrovarsi in mobilità. Come spiegato alle parti in causa dallo stesso presidente della Provincia, Lamberto Gestri “l’autorizzazione è parziale perchè il terreno di San Giorgio a Colonica resta pur sempre a destinazione agricola e quindi non conforme all’attività della Varvarito. Purtroppo ad oggi non c’è un terreno previsto dal piano strutturale con le caratteristiche richieste dall’azienda e quindi la situazione è molto difficile”.
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