Ha fatto irruzione in alcuni capannoni cinesi di via Rossini accompagnata da militanti e rappresentanti dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia nell’intento di mostrare in diretta alla stampa le condizioni in cui sono costretti a lavorare gli operai orientali. Protagonista stamani Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che dopo i blitz nei capannoni ha fatto anche una passeggiata in via Pistoiese per incontrare i pochi italiani che ancora resistono in zona con le loro attività commerciali e verificare di persona lo stato di degrado in cui versa Chinatown. Meloni è rimasta particolarmente colpita in negativo dalla presenza di venditori abusivi, scritte sui muri e dai volantini in cui si promuove la prostituzione. Poi ai microfoni delle telecamere che l’hanno seguita nel viaggio a Chinatown si è impegnata per fare sentire l’impegno dello Stato a Prato. “Il nostro intento – spiega – è quello di accendere i riflettori nazionali su una situazione non più tollerabile. Vogliamo aiutare i cittadini di Prato che da anni chiedono una mano allo Stato. In questa città da decenni chiudono le aziende italiane, mentre proliferano quelle straniere e non certamente perchè quest’ultimi imprenditori siano più bravi dei pratesi. Bensì perchè lavorano senza rispettare le regole. Crediamo che non ci possano più essere zone franche, nelle quali si fa finta che non esistano i diritti dei lavoratori e le regole. Noi vogliamo una concorrenza leale e siamo contro chi viene in Italia per truffare lo Stato. Si parla di un miliardo di euro l’anno di evasione. E anche le banche fanno parte di questo sistema dimostrandosi inflessibili verso gli italiani e concedendo con facilità credito agli stranieri molti dei quali presentano dubbie garanzie. Poi c’è il problema legato alla tutela del made in Italy. Nei capannoni si trovano false etichette che abbassano la qualità dei nostri prodotti. Ci vogliono più controlli bancari, più blitz antievasione e anche un albo degli amministratori d’azienda. Prato è un simbolo al quale bisogna dare la possibilità di competere ad armi pari. E’ il momento di dire basta al razzismo dello Stato italiano verso i pratesi onesti”.
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