Biffoni mostra la relazione “segreta” della Regione che boccia l’ampliamento di Peretola: “Troppe carenze sugli studi ambientali”


Il candidato sindaco del Partito democratico Matteo Biffoni ribadisce il proprio no al potenziamento dell’aeroporto di Firenze e lo fa mostrando una relazione del Nurv (Nucleo Unificato Regionale di Valutazione e verifica degli investimenti pubblici),  organismo tecnico della Regione Toscana, che conferma le criticità ambientali legate al progetto di Aeroporti di Firenze. Il rapporto, datato 27 gennaio 2014, sottolinea le carenze nei documenti che sorreggono la Variante al Pit, adottata dalla Regione Toscana lo scorso luglio e che prevedono la nuova pista parallela monodirezionale da 2 Km con sorvoli a bassa quota sulla città di Prato.
“Il rispetto della qualità della vita e del benessere della popolazione non è negoziabile e in questo documento sono contenuti i motivi del nostro no alla nuova pista – ha detto Biffoni, che aggiunge: “Sulla partita aeroporto l’amministrazione Cenni ha mostrato la propria ininfluenza”. Biffoni ammette che Prato non avrà la “pistola carica”, ovvero un potere di veto sul progetto, ma è convinto di poter incidere: “Riapriremo il confronto con la Regione, attraverso la politica e i buoni rapporti personali con il premier Matteo Renzi e con il sindaco di Firenze Dario Nardella”.
Nel documento del Nurv vengono sottoscritte molte delle perplessità contenute nelle osservazioni al Pit presentate da Comune e Provincia. Tra queste, la necessità di dettagliare meglio il rapporto ambientale “includendo anche la componente  popolazione e valutando il bilancio di CO2 equivalente”, la richiesta di “più incisive misure di risanamento per la qualità dell’aria”, e di “ulteriori prescrizioni per l’abbattimento alla sorgente del rumore degli aerei”.
Il rapporto degli uffici tecnici regionali sottolinea anche la mancanza di soluzioni a problemi di tipo idraulico e naturalistici posti dal progetto di pista parallela. Un progetto che comporterebbe la deviazione del fosso reale per 3 chilometri, la revisione del livello dell’autostrada in prossimità del casello, la realizzazione di un tunnel per lo svincolo di Sesto Fiorentino, e la risistemazione di tutta la rete delle acque basse della zona. Opere che “potrebbero alterare l’equilibrio del sistema con conseguente incremento del rischio idraulico” e che comprometterebbero la sopravvivenza di porzioni di habitat interessanti (come le aree umide della Querciola e dell’Oasi di Focognano) per la conservazione della biodiversità e per la tutela del patrimonio storico agricolo.

Dario Zona

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