Lo scorso 31 dicembre Giovanni Scrozzo, barista del vecchio ospedale, offrì pane e porchetta a tutti i visitatori del nuovo ospedale (leggi l’articolo) per protestare contro le condizioni di lavoro offerte da Serim, il gestore del bar al Santo Stefano individuato dal concessionario GeSat. Adesso scendono in campo i sindacati confederali: Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione per gli stessi motivi.
“Ad oggi – scrivono i sindacati – solo per i lavoratori del vecchio ospedale che lavoravano nel bar, non è stata garantita una stabilizzazione definitiva e il mantenimento delle vigenti condizioni contrattuali così come era stato previsto dal protocollo regionale sottoscritto fra Regione Toscana, OO.SS e Gesat per l’avvio dei nuovi ospedali di Pistoia, Prato, Lucca e Massa. L’azienda Serim a cui è stato affidato il servizio, vuole assumere i lavoratori senza le necessarie garanzie del mantenimento del posto di lavoro e delle condizioni contrattuali che i suddetti avevano in precedenza, preannunciando la selezione di nuovo personale per le vie brevi”.
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